Fed, rinvio sui stretta tassi per via della situazione politica?

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Gli addetti ai lavori hanno metabolizzato la ricca agenda macroeconomica americana della vigilia che non sembra cambiare le intenzioni della Fed in materia di tassi: stando ai future sui Fed funds, c’è il 78% di probabilità di una stretta a dicembre.

Gli analisti ritengono che ci vorrebbero dati particolarmente deboli per convincere la banca centrale americana a posticipare di nuovo l’inizio della normalizzazione della sua politica monetaria: in questo senso il focus è già sul rapporto sull’occupazione di novembre, in arrivo venerdì prossimo.

Tuttavia gli addetti ai lavori sono consapevoli che l’impatto dell’allarme Is sull’economia fosse prevedibile e che le ripercussioni saranno forti nei Paesi più interessati come la Francia e il Belgio, “ma è chiaro che a risentirne sarà anche l’economia italiana” ha detto in un’intervista a Qn-La Nazione il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Proprio l’associazione degli industriali presenterà alcune analisi del centro studi: “I dati sul fatturato industriali – spiega Squinzi – dicono che rispetto al secondo trimestre registriamo una flessione dello 0,6% e gli ordinativi sono calati addirittura del 4,2 per cento”. Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, dal convegno che celebra i 40 anni della società di consulenza e ricerca Prometeia, chiede più Europa di fronte al terrorismo: “Bisogna proseguire per rendere più completa questa unione economica e monetaria. Il problema non è solo di una successione di unioni, monetaria, bancaria, di capitali e fiscale. Credo che il problema di fondo sia l’assenza di visione politica”.

Questa mattina la Borsa di Tokyo ha ripreso il suo rally: dopo la pausa di ieri, che è arrivata dopo cinque sedute positive, l’indice Nikkei ha chiuso al rialzo mettendo a segno un guadagno dello 0,49%, mancando per un soffio la quota di 20mila punti. Sull’andamento positivo dei listini ha influito il rafforzamento del dollaro nei confronti dello yen, fattore che favorisce le grandi aziende esportatrici nipponiche. Alla chiusura degli scambi, il Nikkei ha guadagnato 96,83 punti e chiuso le contrattazioni a 19.944,41 punti, il livello più alto dal 20 agosto scorso.

Seduta poco mossa ieri per Wall Street, con gran parte degli investitori già in vacanza e un calo dei volumi del 25% in confronto alla media dell’ultimo mese: oggi l’America si ferma e i mercati restano chiusi per celebrare il giorno del Ringraziamento. La Borsa riaprirà domani, ma per il cosiddetto Black Fridayche dà il via alla stagione dello shopping natalizio gli scambi termineranno con tre ore di anticipo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,01%, a quota 17.813,39 punti, l’S&P 500 ha perso lo 0,01%, a quota 2.088,87, mentre il Nasdaq ha guadagnato lo 0,26%, a quota 5.116,14.

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