Lavoro, art 18 si accentuano gli scontri politici

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Tensione altissima sulla riforma del Lavoro, dopo che è giunto l’emendamento del governo che prevede il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Il governo ha modificato la delega, e anche se non si parla di superamento dell’art.18, ciò che si evince è proprio questo. Il ministro del Lavoro afferma che soltantoo con i decreti delegati sarà presa una decisione, ma i sindacati sono in agitazione, e la Cgil si dice anche pronta allo sciopero. Il Pd a sua volta si spacca. Nell’emendamento c’è anche la modifica della disciplina delle mansioni ma anche l’introduzione del compenso minimo per i co.co.co.

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«I titoli del jobs act sono condivisibili. Lo svolgimento meno: ne discuteremo in direzione, ma servono correzioni importanti al testo». Lo sostiene il presidente dell’assemblea nazionale del Pd, Matteo Orfini.

«È assolutamente indispensabile che il governo dica al Parlamento cosa intende fare nel decreto delegato sul lavoro, perchè si parla di cose serie». Afferma l’ex segretario Pd Pier Luigi Bersani. «Io mi ritengo una persona di sinistra liberale – afferma – penso ci sia assoluta necessità di modernizzare le regole del lavoro dal lato dei contratti e dei servizi. Ma leggo oggi sui giornali, come attribuite al governo, delle intenzioni ai miei occhi surreali. In alcuni casi si descrive un’Italia come vista da Marte».

«La delega sul lavoro è in corso di perfezionamento: è giusto che il Pd si ritrovi a discutere e definisca la propria posizione», spiega il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini al termine della segreteria del partito. A chi gli chiede se il Pd sarà di nuovo unito sulla riforma del lavoro, risponde: «Assolutamente sì, lavoriamo per farlo».

 

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