Banca Popolare di Bari: la Spa è avviata, si farà entro settembre

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Banca Popolare di Bari

Secondo il “Sole 24 Ore” la Banca Popolare di Bari ha deciso: niente progetto holding, meglio puntare tutto sui fondi per la Spa. Ormai il percorso è tracciato e prevede la trasformazione lineare in società per azioni entro il mese di settembre. È stata smontata la possibilità di prendere delle scorciatoie: non verrà formata nessuna holding di controllo in cui trasportare i soci attuali.

Banca Popolare di Bari, il programma di rilancio

Sarebbe, quindi, molto ben delineato il programma di rilancio della Banca, condizionato ovviamente anche da quanto arrivato dalla Vigilanza. Non si può accedere a nessuna scorciatoia, ma è necessario trasformarsi direttamente in società per azioni. Un monito che ovviamente i vertici del Gruppo pugliese hanno colto al volo. Tra l’altro, ogni possibile operazione in merito alla costituzione di una holding di controllo sarebbe stata impossibile per via dei medesimi regolamenti di Banca d’Italia.

Parallelamente, la Banca Popolare di Bari ha già fatto intendere quelle che saranno le prossime mosse dal punto di vista operativo. Tra gli obiettivi che sono stati messi nel mirino troviamo il rilancio della gestione, ma al tempo stesso un occhio attentissimo al bilancio. In questo modo, rimarrebbe solamente un problema, in prospettiva, con cui fare i conti: ovvero, quello di trovare un potenziale investitore che possa portare nel Gruppo una somma importante.

Le ipotesi che sono state fatte sono le più svariate, alcune più fattibili altre meno. Nella prima categoria rientrano certamente i fondi di investimento, che sono una delle possibili soluzioni al problema, ma non è da escludere del tutto nemmeno l’ipotesi che porta ad una banca straniera. Nella seconda categoria, invece, possiamo inserire con i crismi della certezza più totale un aumento dell’impegno garantito da Aviva. Il Gruppo assicurativo ha un accordo che scade nel 2021 e, con ogni probabilità, non verrà rinnovato. Scende inesorabilmente anche l’ipotesi legata ad una banca italiana, in un momento in cui da Francoforte non arrivano miti consigli sulla solidità patrimoniale.

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