Lavori estivi per ragazzi

Possono esserci mille buoni motivi per i quali un ragazzo può scegliere di trovare un lavoro da svolgere esclusivamente nel periodo estivo: per aiutare ed evitare di essere di peso sul bilancio familiare, per potersi permettere una vacanza, per sentirsi autonomi. Ecco quali sonoi cinque migliori lavori estivi per i giovani, che oltre a permetterci di accumulare un pò di denaro, sono capaci di diventare anche una fonte di crescita personale.

– Animatore in un villaggio turistico: ottimo per chi amastare al mare e desidera vedere anche qualche posto nuovo. È un tipo di attività non molto semplice, in quanto ci impegna per quasi l’intera giornata e serata, c’è bisogno inoltre di spigliatezza, dinamicità, avere sempre la battuta pronta, essere allegri e coinvolgenti. Non è quindi un lavoro adatto a tutti.

Bagnino: figura ritenuta affascinante dall’immaginario comune, influenzato soprattutto da serie televisive e film. Per poter svolgere quest’attività, carica di elevata responsabilità, è tuttavia necessario possedere l’adeguato brevetto. Consente di stare al mare o in parchi acquatici.

Baby Sitter: solo (o quasi) per ragazze, è l’ideale per chi ama i bambini e ha un ottimo feeling con loro. Offre l’opportunità di visitare nuovi luoghi se si parte con la famiglia presso la quale si presta servizio.

– Addetti alla sicurezza, commessi, personale per l’accoglienza, camerieri, animatori, ballerini, attori nei parchi acquatici: parchi acquatici e parchi tematici sono aperti al pubblico prevalentemente nella stagione estiva ed è in questo periodo che vengono offerte le più varie occupazioni per la manutenzione e la gestione di questi.

 

Quante ore lavorano gli italiani?

 Uno dei prossimi obiettivi dichiarati del Governo Letta sarà quello di varare delle riforme strutturali che possano contribuire finalmente ad abbassare il costo del lavoro italiano e ad abbattere il cuneo fiscale.

Le otto professioni dove trovare lavoro

 In Italia in lavoro non c’è ma questo non vale per tutte le professioni. Almeno stando a quanto emerso durante il Festival del Lavoro 2013 di Fiuggi dall’indagine elaborata dalla Fondazione studi consulenti del lavoro, secondo la quale ci sono 150 mila posti di lavoro disponibili in Italia.

► Lavoro estivo: le professioni più ricercate

Sono tutte professioni che i giovani non vogliono più fare o dei quali non conoscono l’esistenza in quanto la scuola e la formazione battono sempre le stesse strade contribuendo a formare un esercito di disoccupati. Ma il lavoro in Italia c’è, basta guardare nella giusta direzione per trovarlo.

Secondo la Fondazione studi consulenti del lavoro il primo settore nel quale ci sono moltissimi posti vacanti a disposizione dei giovani è quello dei lavori manuali. Un settore che non conosce crisi, o dove la crisi si fa sentire di meno, ma che pone delle condizioni lavorative ‘dure’: un esempio sono i panettieri, che lavorano durante la notte, ma ai quali, appunto per questo, viene data una giusta retribuzione.

In questo settore sarebbero disponibili fino a 1.040 posti vacanti. Stesso discorso vale per il falegname.

In Italia sembra che ci sia anche una forte mancanza di infermieri specializzati (lo scorso anno ne sono stati richiesti ben 22 mila, la maggior parte delle richieste, però, è rimasta senza un candidato) e di tecnici informatici.

Altro settore nel quale c’è la possibilità di trovare un’occupazione è quello degli infissi con 1.500 posti disponibili.

► I profili lavorativi più ricercati dalle agenzie per il lavoro

Inoltre, in Italia mancano all’appello persone che siano disposte a lavorare in bar e ristoranti (posizioni che spesso sono ricoperte da studenti) e a fare i pasticceri.

In conclusione, se in Italia si vuole trovare un lavoro, è necessario guardare verso le professioni che richiedono abilità manuale.

Contratti dei medici bloccati fino al 2014

 A partire dal prossimo mese di luglio il personale medico del Servizio Sanitario Nazionel – SSN – potrebbe astenersi dal fornire a assistenza e prestazioni non legate ad emergenze o servizi non rinviabili nelle strutture ospedaliere italiane a causa delle agitazioni sorte in seguito al blocco, per decreto, della contrattazione nazionale e aziendale in vigore dal 2009.

Ecco l’esercito dei freelance

Secondo il “The Economist” sono i lavoratori della “nuvola”. Un vero e proprio esercito di freelance dell’economia globale mette a disposizioen del lavoro all’interno di un luogo di mercato digitale diffuso da siti quali oDesk , Elance e Mbo Partners .

Chi li ha fondati, come Gary Swart, ceo di oDesk, sostiene che l’impiego tradizionale non tornerà mai ai livelli pre-crisi e che, comunque vada, i datori di lavoro non potranno più concedersi il ‘lusso’ di assumere dipendenti.

Fabio Rosati, presidente e ceo di Elance, rammenta che fornire lo spazio fisico a un lavoratore può costare fino 10mila dollari a persona all’anno, un importo che si trasforma in grande risparmio quando il talento si può ingaggiare al momento del bisogno. Anche le grandi corporation come Ibm e Yahoo! ricorrono a collaboratori che possono assumere e licenziare al bisogno.

Daniel Pink, autore del saggio “Free agent nation, the future of working for yourself” l’aveva prefigurato già nel 2002 e adesso evidenzia il modo in cui le cause di questo fenomeno si siano moltiplicate negli ultimi tempi.

La tecnologia, infatti, ha diffuso maggiormente le piattaforme e le infrastrutture per collaborare. La tendenza è frutto anche di un cambio di mentalità più ampio. “Siti come Aibnb.com, – fa notare Sara Lacy, fondatore di PandoDaily.com , che fornisce news della Silicon Valley – hanno dimostrato che si possono trasformare degli asset in fonti di reddito». Amazon.com ci ha messo del suo, aggiunge ancora Rosati: “Ha insegnato che acquistare online sia una migliore esperienza di un negozio fisico e questa nuova mentalità abbraccia anche il talento, soggetto a una relazione on-demand”.

Lavoro estivo: le professioni più ricercate

 Sono tanti gli studenti che, una volta finita la scuola o la sessione di esami, cercano un’occupazione per i mesi estivi. Certo, la situazione occupazionale italiana al momento lascia poco da sperare, ma, secondo le ultime stime, questa estate porterà a ben 60.000 nuove occupazioni temporanee.

Per accaparrarsi un posto, però, è necessario guardare nella giusta direzione. Ecco quali sono le professioni che maggiormente richieste per questa estate 2013.

Secondo i dati rilasciati dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere e dal ministero del Lavoro, la professione maggiormente richiesta per questa estate, come succede d’altronde tutti gli anni, è il cuoco, seguita, immediatamente dopo, dal cameriere e da tutte le professioni del settore turistico-alberghiero, quindi si cercano anche addetti ai servizi di pulizia, all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza della clientela.

Per alcune di queste professioni spesso è richiesta una esperienza precedente o la provenienza da scuole del settore, ma ci sono anche molte realtà che cercano giovani alla prima esperienza.

Se tra queste professioni nessuna rientra nel vostro campo di interessi, le ricerche di una occupazione estiva si possono focalizzare anche sull’animazione – in questo caso c’è anche la possibilità di fare una esperienza di lavoro all’estero – o, ancora, sul baby sitting o sul commercio, in particolar modo nelle grandi città dove è prevista una maggiore affluenza di turisti per il periodo estivo.

Rapporto sui diritti globali: ecco chi sono i precari italiani

 Il Rapporto sui Diritti Globali voluto dalla CGIL ha messo in luce un’altra grave piaga italiana che fa buona compagnia alla disoccupazione: il precariato, ossia la condizione nella quale si trovano molti giovani italiani, ma non solo giovani, che li porta ad avere un’occupazione, ma senza alcuna certezza per il futuro.

► Lavoro estivo: le professioni più ricercate

Circa 3,3 milioni di persone in Italia si trovano in questa situazione. Parliamo, nella maggior parte dei casi, di persone che si trovano ad essere dipendenti con contratti a termine involontari o coloro che lavorano part time pur essendo disponibili ad una occupazione a tempo pieno.

Fanno parte della schiera dei precari anche i collaboratori che si trovano vincolati da monocommittenze, obbligo dell’utilizzo dei mezzi e degli strumenti aziendali e da orari e sedi di lavoro fissati dal committente. L’ultima categoria sono i liberi professionisti, molto spesso anche loro involontari, che lavorano con partita Iva.

Il guadagno medio di un precario in Italia è di 836 euro netti al mese, con gli uomini che ne guadagnano fino a 927 e le donne che si fermano, invece, a 759 euro.

► I profili lavorativi più ricercati dalle agenzie per il lavoro

Maggiormente concentrati nelle regioni del sud (21,2% in Calabria, 20,4% in Sardegna, 19,9% in Sicilia e 19,8% in Puglia) i precari lavorano per la maggior parte nella pubblica amministrazione: 514.814 nella scuola e nella sanità, 477.299 nei servizi pubblici e 119.000 tra Stato, Regioni e Enti locali.

I profili lavorativi più ricercati dalle agenzie per il lavoro

 La disoccupazione in Italia non aveva mai raggiunto dei livelli così alti. Quasi la metà dei giovani si trova senza un’occupazione a causa della crisi e della stagnazione dell’economia.

► Lavoro estivo: le professioni più ricercate

Va detto, però, che la mancanza di lavoro per i giovani non è sempre colpa della crisi, a volte, infatti, a rendere difficile la ricerca è anche la mancanza di informazione dei giovani su quali siano le professioni effettivamente ricercate e, quindi, la mancanza di una formazione adeguata per rendersi appetibili al mercato del lavoro.

A dirlo sono due delle agenzie per il lavoro più importanti in Italia, ManPower e Adecco.

Secondo Manpower, i profili professionali più richiesti al momento sono quelli specializzati nell’ internazionalizzazione aziendale e nel commercio, che, accanto ad una formazione tradizionale – ad esempio come gli addetti amministrativi e al backoffice o i funzioni segretariali – abbiano anche delle esperienze che possano aiutare le aziende a rendersi competitive sul mercato che è divenuto quasi esclusivamente digitale e internazionale.

► I 4 motivi della disoccupazione giovanile secondo l’Economist

Ma, stando invece a quanto dichiarato da Adecco, per trovare lavoro non è necessario avere un’alta formazione: ci sono alcune professioni molto specializzate e altamente redditizie che, però, non richiedono anni di studio, ma piuttosto la formazione sul campo: sono i tecnici specializzati (manutentoreoperatore su macchine utensili, saldatore etc) sempre più richiesti ma, purtroppo, poco presenti nel mercato del lavoro italiano.

I 4 motivi della disoccupazione giovanile secondo l’Economist

 Una generazione di giovani istruiti e pronti per il mondo del lavoro si trova a spasso senza un’occupazione e senza alcuna speranza per il futuro. Soprattutto in Europa, dove il tasso di disoccupazione giovanile sta raggiungendo livelli mai registrati prima di adesso: al momento siamo al 12,2%, con picchi che raggiungono il 62,5% in Grecia, il 56% in Spagna e il 41,9% in Italia.

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Ma quali sono i motivi di questo dilagare di giovani disoccupati?

A spiegare perché l’Europa si trova in questa situazione è un articolo apparso sul The Economist, una delle più importanti testate giornalistiche economiche.

Secondo i redattori dell’articolo, i motivi principali della disoccupazione giovanile in Europa e nel resto sono quattro, e non dipendono esclusivamente dalla crisi economica.

In primo luogo, secondo il The Economist, la disoccupazione giovanile è la conseguenza di un mercato del lavoro troppo rigido e che prevede delle tasse troppo alte per l’inserimento di nuovi lavoratori.

Il secondo problema per i giovani che vogliono affacciarsi al mondo del lavoro è la formazione: troppo spesso solo ed esclusivamente teorica che non li rende adatti alle esigenze dei datori di lavoro.

Il terzo motivo della disoccupazione giovanile si lega direttamente al secondo e riguarda il difficile passaggio dei giovani dalla scuola al lavoro, due mondi che sono troppo distanti e separati.

► Dove vanno i giovani che lasciano il proprio paese in cerca di fortuna?

Il quarto motivo è l’unico che si riferisce nello specifico alla crisi economica: ci sono delle zone che al momento hanno un’economia sofferente e che, quindi, non hanno spazi per mantenere della nuova forza lavoro.