Confindustria, Renzi assente all’assemblea annuale

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Giorgio Squinzi inaugura l’assemblea annuale di Confindustria celebrando l’Expo di Milano, e affermando di avere sempre creduto nell’evento.

Tuttavia Squinzi glissa sull’assenza del premier, Matteo Renzi che ha preferito recarsi a Melfi per visitare gli stabilimenti di Fca. “La sua presenza a Melfi è significativa, è importante essere presente nei luoghi giusti, che ce la fanno” ha dichiarato il presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca e facendo riferimento all’addio di Fiat a Confindustria – sorridendo – ha aggiunto: “E’ Marchionne che sarebbe dovuto essere qua”. Il manager, a distanza, risponde: “Confindustria non mi manca”.

Agli industriali è comunque giunti il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella secondo cui “tornare alla crescita richiede uno sforzo in termini di innovazione e investimenti, terreno dove l’Italia si colloca ancora al di sotto ad altri paesi industrializzati, per adeguarsi alle nuove tecnologie, valorizzare le capacità delle persone, sostenere la competizione”.

Un ragionamento effettuato anche da Squinzi che mette in guardia sulla sottile linea di demarcazione tra bassa crescita e stagnazione e poi dice: “Non ho richieste per il governo e non ho intenzione di lamentarmi, chiedo semplicemente di non smarrire la determinazione perché questa è la condizione necessaria, indispensabile, per cambiare il Paese. I compiti sono impegnativi”. Immediata la replica del ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi: “Il governo vi ha dato tutte le risposte, adesso avete il compito – direi l’obbligo – di seminare”.

Il leader degli industriali non rinuncia, quindi, a colpire con un paio di stoccate l’esecutivo che per quanto amico perché “più attento” ogni tanto esercita “la manina antimpresa”: così Squinzi definisce le norme del canone su imbullonati, Tasi su invenduto, reati ambientali “tanto assurdi che faccio fatica a raccontarli all’estero”. Insomma stando a Confindustria c’è “un abito mentale diffuso che pensa ancora a imprenditore, come nemico della collettività”.

 

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