Cottarelli, Mr. Spending Review continua la sua battaglia

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La battaglia ai tagli della spesa pubblica di Carlo Cottarelli continua anche se lui non è più il commissario alla spending review.

Continua, quantomeno, a livello di segnalazioni. Sulle spese militari ad esempio: “Non sono un tecnico per dire se è più giusto un aereo piuttosto che un altro, ma vedo che abbiamo molti militari, molti mezzi ma non facciamo esercitazioni. Come mai?” O sul tema cui tiene molto, quello della illuminazione pubblica. “Se guardate le foto dell’Italia dall’alto vedrete che siamo la nazione più luminosa. Eppure l’unica volta che a Roma si è riusciti a risparmiare è stato quando hanno rubato i fili di rame sulla super strada per Fiumicino”.

Ma non è detto che per avere efficienza si debbano sempre usare le forbici. Nel caso del personale della pubblica amministrazione per esempio basterebbe una razionalizzazione diffusa. “Nei ministeri ci sono enormi corridoi in cui ci sono solo le scrivanie di commessi. Ora hanno dato loro anche i computer almeno guardano internet perché non hanno molto da fare”. Cottarelli propone dunque di utilizzare personale in eccesso in alcuni settori per usarli in altri. “Si potrebbe in questo modo evitare di spendere per appalti esterni. Perché non è detto che il ricorso al privato sia sempre la soluzione, avete presente quello che è  accaduto al tribunale di Milano”.

Eppure Mr spending review  ha contraddetto il suo ruolo e ha individuato settori in cui, invece, si dovrebbe spendere di più. “Per la cultura e l’istruzione, soprattutto in rapporto agli altri paesi non si spende abbastanza e bisognerebbe spendere di piu”. E su questa affermazione ha ottenuto l’applauso più convinto.

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