Fitch conferma rating Italia

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Fitch ha confermato il rating ‘BBB+’ per quanto concerne l’Italia. L’outlook è apparso stabile. L’agenzia stima per l’Italia un Pil in rialzo dello 0,6% nel 2015 e dell’1% nel 2016, assicurando dunque l’uscita del Paese dalla grave crisi che lo attanaglia.

 

La crescita nonostante ciò è “debole rispetto ad altri paesi dell’area euro”, ma avviene in un contesto di maggiore stabilità politica che deve essere colta come un’occasione dal governo per andare avanti con le riforme. Una spinta alla crescita, inoltre, potrebbe arrivare dal credito, che resta però limitato da 187 miliardi di euro di sofferenze e crediti deteriorati (dati febbraio 2015).

A supportare la ripresa italiana – secondo Fitch – sono “l’allentamento monetario della Bce, l’euro debole, la maggiore fiducia e i bassi prezzi del petrolio”. L’agenzia di rating ha poi precisato che il Pil italiano è attualmente vicino al valore dei livelli del 2000, ovvero il 9% al di sotto del picco del 2008. “La crescita del Pil nominale si rafforzerà gradualmente dopo essere stata piatta fra il 2010 e il 2014”.

Il debito salirà leggermente nel 2015 al 133% dopo il 132% del 2014 e “resterà sopra il 120% fino al 2020, lasciando l’Italia esposta a potenziali shock avversi”. “La rapida elezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica in febbraio indica che il premier Matteo Renzi ha rafforzato la sua posizione e che le prospettive di stabilità politica in Italia sono progredite. Un’opportunità per il governo per continuare sulle riforme istituzionali e strutturali”, afferma quindi Fitch, sottolineando che “l’adozione del Jobs Act è un passo importante nell’agenda di riforme strutturali del governo e che, se attuato con successo, potrebbe avere un impatto positivo sul tasso di crescita di medio termine”.

 

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