La Francia farà tagli per raggiungere il 3%

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 Il ministro delle Finanze francese Michel Sapin ha affermato che la Francia ha ottenuto il sostegno dei partner europei per rallentare la riduzione del suo deficit pubblico, ma dovrà comunque rispettare il suo obiettivo del rapporto deficit – Pil nel 2015.

La Francia deve riportare il disavanzo in linea con il limite comunitario del 3 per cento del reddito nazionale il prossimo anno. Un obiettivo che la maggior parte degli economisti considera fuori dalla sua portata dopo che il disavanzo è arrivato al 4,3 per cento nello scorso anno, mancando il suo obiettivo del 4,1 per cento.

 

La Francia ha mancato l’obiettivo europeo sul deficit

 

Il ministro Sapin ha detto che non ha cercato l’appoggio di Bruxelles per avere più tempo per tagliare il deficit, ma piuttosto ha discusso e parzialmente ottenuto il supporto per modificare la velocità della riduzione del disavanzo. Il ritmo è stato quindi modificato ed è stato discusso con i partner europei in modo che sia ben chiaro. La Francia avrà un ritmo di riduzione del disavanzo leggermente più lento del previsto, ma ovviamente dovrà tutti gli impegni.
I commenti del ministro Sapin hanno ricevuto una risposta da parte di Bruxelles. Non si è avuto un commento diretto, ma un portavoce della Commissione europea, dopo l’incontro con il ministro Sapin la scorsa settimana a Washington, ha affermato che la Francia dovrebbe mantenere i suoi impegni per evitare di danneggiare la credibilità della zona euro.

Ci sono persistenti interrogativi sulla capacità della Francia di ridurre il deficit e questi stanno avendo un impatto sui suoi costi di finanziamento. La domanda degli investitori è alta sulle obbligazioni fisse e indicizzate all’inflazione.
I socialisti di Hollande hanno una risicata maggioranza in parlamento. Nel suo partito si dice che è il ritorno della crescita che dovrà stabilire se il deficit scenderà a meno del 3 per cento.

Il piano da 50 miliardi di euro di risparmi in tre anni si basa sul congelare alcune pensioni e altre prestazioni e fermare gli aumenti salariali del settore pubblico. Il programma completo sarà visto nei prossimi giorni prima di un voto parlamentare e poi sarà formalmente presentato a Bruxelles.

La Francia ha già ricevuto due anni in più per raggiungere l’obiettivo del 3 per cento, e la Commissione europea non è nella posizione di volere concedere più tempo.

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