Il sistema fiscale italiano è ‘maglia nera’ in Europa

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Dure accuse provengono da un dossier fornito dal Centro Studi “ImpresaLavoro” all’indirizzo del sistema fiscale italiano, considerato uno dei più gravosi e inefficienti del ‘Vecchio Continente”. Le sue caratteristiche? Una pressione onerosissima e un sistema amministrativo inefficiente. La crisi che attanaglia il nostro Paese da anni non ha fatto altro che peggiorarne le dinamiche.

“ImpresaLavoro” ha posto la lente di ingrandimento su evoluzione temporale e struttura delle entrate fiscali, confrontando l’Italia a Germania, Gran Bretagna, Spagna e Francia. Anche i nostri cugini d’oltralpe ‘non se la passano bene’. Il report dimostra che Italia e Francia hanno fatto registrare un aumento elevato delle entrate, pari a quattro punti di PIL. Un aumento che storicamente è risalente agli anni precedenti alla crisi, ma che è salito ulteriormente dopo lo scoppio di quest’ultima.

Il centro studi non risparmia le accuse, spiegando così le motivazioni del peggioramento del sistema.

Si è deciso di replicare alla crisi economica sul lato delle entrate e non sul lato delle uscite, che hanno continuato ad aumentare. La classe dirigente italiana ha cioè preferito preservare l’ingente spesa pubblica anche a costo di danneggiare ulteriormente l’economia reale, contribuendo ad aggravare e prolungare la crisi.

Ma il dossier non si esaurisce a questi aspetti. Sono stati anche esaminati i dati annuali provenienti da Eurostat e concernenti i differenti indici del livello di tassazione implicito, il cosiddetto ITR, per molti Stati Europei, considerando il rapporto che intercorre tra entrate fiscali e base fiscale relativa. Analizzando il livello di tassazione implicito sul lavoro, l’Italia è sopra la Francia (+3 punti), la Germania (+5), la Spagna (+9) e la Gran Bretagna (+18).

 

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