Inarcassa, i casi di abolizione del contributo minimo dei redditi bassi

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 «Un altro importante passo avanti a favore degli architetti e ingegneri Inarcassa con i redditi bassi, per sostenerli in questo momento di crisi della professione». Così Paola Muratorio,il presidente di Inarcassa, ha espresso soddisfazione per l’approvazione da parte dei ministeri vigilanti, delle modifiche al Regolamento Generale di Previdenza della Cassa. La nuova norma prevede infatti la possibilità di venire meno all’obbligo della contribuzione minima soggettiva per un massimo di 5 anni – anche non continuativi – nella vita lavorativa, per chi ha redditi inferiori al valore corrispettivo al contributo minimo soggettivo.

L’ Italia stretta tra disoccupazione, lavoro precario e redditi bassi

Gli iscritti che ponderano di dichiarare un reddito 2014 inferiore a 15.690 euro, già quest’anno non saranno obbligati a versare il contributo soggettivo minimo e pagare, a dicembre 2015, il 14,5% del solo reddito realmente prodotto. Da tale norma sono esclusi i pensionati e i giovani professionisti, che già oggi versano importi ridotti e possono in ogni caso contare sull’accredito del periodo assicurativo intero.

L’anzianità valida per la pensione sarà riconosciuta in misura proporzionale a quanto versato nell’anno ma, poiché contribuire non significa godere di una minore pensione futura, si potranno integrare gli importi dovuti entro i cinque anni successivi e assicurarsi così l’anzianità previdenziale completa. «Una modifica normativa ad alto contenuto sociale – sottolinea Muratorio – che costituisce un’ulteriore opportunità di sostegno ai liberi professionisti associati alla Cassa e conferma la flessibilità degli strumenti che Inarcassa offre per una costruzione sempre più personalizzata del proprio percorso previdenziale»
«Le pensioni, come ha detto il premier Renzi chiaramente, non si toccano», ma «i dettagli andranno ancora discussi»: lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, al termine dell’Ecofin, lo scorso 2 aprile.

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