Industria, ordini in contrazione

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Molte ombre e poche luci nel quadro che l’Istat fornisce per quanto concerne l’industria italiana. Due i topic: fatturato in crescita e ordini in contrazione.

Il fatturato fa segnare un incremento dell’1,3% in confronto a febbraio, con aumenti sia sul mercato interno (+1,0%), sia su quello estero (+1,9%). Gli ordinativi scendono invece dello 0,3% rispetto al mese precedente, ma aumentano del 2,7% rispetto al marzo 2014.

Per quanto concerne la media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo si è ridotto dello 0,2% in confronto ai tre mesi precedenti (-0,2% per il fatturato interno e -0,1% per quello estero). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di marzo 2014), il fatturato totale cresce in termini tendenziali dello 0,9%, sintesi di un calo dello 0,9% sul mercato interno e di un incremento del 4,5% su quello estero. Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per l’energia (+5,2%), per i beni strumentali (+2,1%), per i beni intermedi (+0,7%) e per i beni di consumo (+0,5%). L’indice grezzo del fatturato cresce, in termini tendenziali, del 4,2%: il contributo più ampio a tale incremento viene dalla componente estera dei beni strumentali. Per il fatturato l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+9,8%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-14,8%). Prosegue il boom del fatturato dell’industria di auto: a marzo il dato grezzo segna un +22,6% tendenziale. Si tratta del sesto aumento a doppia cifra consecutivo. Gli ordinativi totali (dati grezzi) segnano un +14,7% tendenziale.

Ordini. Nel confronto con il mese di marzo 2014, l’indice grezzo degli ordinativi fa registrare un aumento del 2,7%. L’incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali (+10,6%), mentre la flessione maggiore si osserva nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,9%).

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