La tecnologia digitale e i nuovi consumi culturali in Italia

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 La diffusione di Internet contribuisce all’affermarsi di nuovi consumi culturali nel nostro Paese. Secondo una recente indagine di mercato condotta da Zeuner emerge come si stia affermando una tendenza che vede i nostri connazionali spendere meno in libri, giornali e cinema, preferendo assistere a un concerto, anche fuori dalla propria regione di appartenenza, o visitare una mostra in qualche museo.

Un dato interessante riguarda la spesa delle famiglie italiane tra il 2007 e il 2016 per gli smartphone, che ha fatto registrare un +190%, per un valore complessivo di poco meno di 6 miliardi di euro nell’ultimo anno. Questa vocazione tecnologica è ancor più apprezzabile se confrontata con la generale contrazione dei consumi, che sono scesi del 3,9% nello stesso periodo: gli italiani, dove possibile, hanno risparmiato.

L’indicatore di spesa per i media connessi in rete va nella direzione di accrescere il proprio potere di disintermediazione: connettersi e utilizzare Internet per informarsi, leggere libri, ascoltare musica in streaming e acquistare biglietti per una mostra o un concerto, permette di risparmiare sul bilancio familiare e personale.

Zeuner è testimone diretto dello sviluppo di un’economia della disintermediazione digitale che sposta la creazione di valore a filiere produttive e occupazionali in nuovi ambiti, come il call center che diventa strumento di supporto alla vendita di biglietti per gli eventi. Come ha affermato Marco Carloni, amministratore delegato della società “per parte nostra dobbiamo avere una grande capacità di velocità di risposta ricevendo anche fino a 300 telefonate al minuto in prossimità di spettacoli di star internazionali, disporre di notevole tecnologia (CRM integrato, connessione Internet in fibra ottica, centrale telefonica VoIP in fault-tolerance) e garantire al committente un elevato livello di customer care”.

 

 

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