Passera preoccupato per Fiat e Ilva

Nel corso di un dibattito al Maxxi di Roma Corrado Passera, Ministro dello sviluppo economico, ha dichiarato:

“Sono molto preoccupato per la Fiat, visto che non vedo la determinazione a superare la crisi con gli investimenti e la volontà nel campo dell’auto”.

Questa dichiarazione si configura come risposta alla domanda sul futuro dell’Ilva e della Fiat. Passera ha esordito così:

“Per l’Ilva scommetto sul fatto che avrà fatto o sarà stata costretta a fare gli investimenti necessari per far andare d’accordo salute e lavoro. Molto più difficile è la previsione sulla Fiat e sono molto più preoccupato perchè già essere una sottomarca della Chrysler sarebbe un buon risultato, se fatto bene”.

Il Ministro parla poi del presente:

“Oggi siamo in una situazione di non chiarezza degli investimenti e di perdita di peso del marchio Fiat in Europa, a cui mi immagino si risponderà con concretezza. Ma la determinazione a superare la crisi con gli investimenti nel campo dell’auto non la vedo. Dal Lingotto il governo aspetta i fatti. Noi ci stiamo impegnando per fare la nostra parte, dove è possibile”.

E per quanto riguarda un suo futuro politico alla fine del Mandato Monti, Passera ha chiosato:

“Se ci potrà essere qualcosa che continui e allarghi il lavoro di adesso non mi tirerò indietro ma solo dopo aver terminato il lavoro attuale. Voglio restare fedele a ciò che ho detto in altre occasioni. Stiamo completando il lavoro con grande impegno. Credo che il prossimo governo dovrà essere fortemente politico perchè il lavoro dei prossimi cinque anni consisterà nel ridisegnare e rilanciare il nostro Paese che ha bisogno dell’appoggio della gente”.

Unione bancaria sfumata a causa della Germania

 La riunione dell’Ecofin dei ministri delle finanze dei paesi dell’Eurozona non ha portato al risultato sperato. La Germania ha detto no alla creazione di una super BCE con il ruolo di vigilanza e supervisione di tutte le banche nazionali. Il prossimo vertice si terrà mercoledì 12 dicembre, a ridosso del Consiglio europeo, e sono in molti a nutrire delle speranze per il raggiungimento di un accordo, anche se i presupposti  non sono quelli migliori.

La proposta della Commissione Europea di un controllo delle banche da parte della BCE (sarebbero 6000 gli istituti che finirebbero sotto la sua supervisione) è un passaggio fondamentale perché il fondo di salvataggio permanente dell’Unione monetaria possa prestare direttamente soldi agli istituti di credito.

La proposta è stata accolta positivamente sia dal presidente della Bce Mario Draghi, sia dalla Francia e dall’Italia. Lo zoccolo duro è la Germania, la cui opinione è particolarmente sentita nell’Unione, che vorrebbe escludere da questo accordo le banche regionali tedesche, al massimo, da Berlino fanno sapere che potrebbe accettare un meccanismo di sorveglianza ma con una diversa ripartizione delle competenze tra la Bce e le autorità nazionali, le quali potranno continuare ad agire per proprio conto.

Questioni da risolvere anche sulle modalità e sui tempi dell’unione, problemi che, nonostante le note ottimistiche dei ministri che hanno partecipato al vertice, potrebbero pesare anche sulla conclusione della prossima riunione. Secondo i favorevoli all’unione, non riuscire a trovare un accordo entro, al massimo, la fine dell’anno porterebbe ad una ulteriore perdita di credibilità dei paesi dell’Unione Europea nei confronti dei mercati internazionali.

Conto Dolomiti a zero spese

 La Dolomiti Direkt, la banca diretta della Sparkasse, propone ai suoi clienti un Conto Corrente a zero spese, in linea con le offerte che spesso fanno le banche online. Il prodotto, riguardo i costi, risulta davvero conveniente.

Nella scheda del prodotto si premette che Dolomiti Direkt è la prima banca diretta nata in Alto Adige e il suo intento è quello di offrire prodotti completi, caratterizzati dall’alta convenienza, adatti a soddisfare le esigenze di tutte le tipologie di clienti.

Quali sono i vantaggi del Conto Corrente in questione? In primo luogo non è necessario pagare alcunché per l’apertura o per la tenuta del conto, operazioni che si possono effettuare tranquillamente via internet.

In più presso tutti gli sportelli bancomat della Cassa di Risparmio di Bolzano e nelle altre banche, sia in Italia che all’estero sono possibili un numero illimitato di operazione POS e il prelievo è senza commissioni.

All’apertura del conto corrente, poi, è possibile richiedere anche dei servizi in più, quali ad esempio il Telepass, o il carnet d’assegni. E per chi abbia bisogno invece di una carta di credito? Niente paura, aprendo un conto corrente viene erogata al prezzo di un euro.

Interessante la gratuità dell’internetbanking e del mobile banking.

Francia, Enel esce dal nucleare

Enel non ci sta. Dopo aver rinunciato al progetto di ricostruire quattro centrali atomiche in Italia in collaborazione con Edf, ora scioglie la Joint Venture, creata tempo fa sempre con Edf. Edf è un colosso controllato dal governo parigino e l’obiettivo della Joint Venture per la Francia non differiva da quello della Joint Venture per l’Italia. Cinque centrali da costruire a Parigi, per le quali Enel non parteciperà ai lavori.

I motivi che hanno portato Enel a sciogliere la collaborazione? In primo luogo l’incidente di Fukushima in Giappone. Secondariamente la crisi delle finanze pubbliche. Due elementi di grossa caratura che frenano il disegno progettato da Fulvio Conti, A.D dell’Azienda che fino a poco tempo fa vantava il monopolio dell’Energia nel nostro Paese. In un comunicato rilasciato poche ore fa Enel aggiunge che il ritardo e l’aumento dei costi hanno dato una mano nella decisione di rompere le trattative.

Non solo, il comunicato prosegue così:

“Questa situazione  è aggravata dalla significativa flesione nella domanda di energia elettrica e dall’incerta tempistica per ulteriori investimenti nel nucleare in Francia. Inoltre, il referendum del giugno 2011 in Italia, che ha impedito lo sviluppo dell’energia nucleare nel paese, ha ridotto la rilevanza strategica dell’intero accordo di collaborazione con Edf. Questo non significa che Enel esca del tutto dal settore nucleare: il gruppo copre grazie all’atomo il 14% della sua produzione di energia nei 40 paesi in cui è presente, grazie alle centrali di cui è proprietaria in Spagna e nella Repubblica Slovacca”.

 

Hai bisogno di un’auto usata? Comprala con Rat@web

 Rat@web è una forma di prestito personale rivolto a tutti i privati che riescano a dimostrare alla finanziaria di avere un reddito vero e verificabile. Quello che vi proponiamo è la scheda di un prestito Rat@web finalizzato all’acquisto di un’automobile usata.

Il finanziamento in questione, per la finalità indicata, prevede che siano concesse somme dai 3000 ai 30000 euro da rimborsare con piani d’ammortamento variabili dai 12 agli 84 mesi. 

Il prestito concesso prevede la restituzione della somma ad un tasso d’interesse che è del 7,10 per cento per gli importi fino a 20 mila euro e sale all’8,1o per cento per gli importi superiori.

Non è prevista una spesa per l’istruttoria della pratica ma la finanziaria annuncia che con la prima rata saranno addebitati anche 14,62 euro per il pagamento dell’imposta sostitutiva. Mensilmente, a parte la rata, non occorre corrispondere altri sovrapprezzi, annualmente, invece, ci sono delle spese pari a 1,81 euro.

Chi non se la sente di sottoscrivere un contratto così a cuor leggero è invitato ad acquistare anche un prodotto assicurativo facoltativo che comporta il pagamento del 3,30 per cento dell’importo finanziato per i rimborsi fino a 36 mesi, il 4 per cento per gli importi rimborsati in 48 mesi, il 4,20 per quelli rimborsati in 72 mesi fino al 4,5 per le durate fino a 84 mesi.

La finanziaria, qualora il richiedente sia coniugato, chiede la garanzia del coniuge. Per tutte le altre informazioni si consiglia di visionare il sito PrestitiOnline.

Italia ai primi posti nella classifica dei Paesi più corrotti

Corruzione e Italia fanno quasi rima. Il Nostro Paese perde altre tre posizioni nella speciale classifica globale che riguarda le Nazioni più a rischio. Ogni anno, a tal proposito, Trasparency International pubblica un rapporto di monitoraggio della situazione mondiale.

Su una scala che va da 0 a 100, l’Italia è scesa al settantaduesimo posto, a quota 42 punti, un gradino sopra la Tunisia.

In fatto di corruzione, qualora questa fosse una magra consolazione, c’è chi sta addirittura peggio. E’ il caso della Grecia, che ha perso ben quattordici posizioni scivolando al novantaquattresimo posto con 36 punti, al pari della Colomba.

Trasparency International, Ente responsabile dello studio in questione fa nota che la corruzione colpisce una fascia particolare di Nazioni:

“Il fenomeno della corruzione si verifica in quei paesi maggiormente affetti dalla crisi economica e finanziaria. Colpite in modo minore dalla congiuntura economica, Germania e Francia si piazzano rispettivamente 13ma e 22ma con punteggi superiori a 70”.

Tra i paesi più virtuosi, a quota novanta punti, vi sono la Nuova Zelanda, la Finlandia e la Danimarca.

In posizione di fanalini di coda troviamo (a conferma della teoria fornita da Trasparency International) Afghanistan, Corea del Nord e Somalia, Nazioni che occupano la 174ma ed ultima posizione della graduatori, dopo aver totalizzato soltanto otto punti.

 

Iw Bank: una delle migliori surroghe variabili

 Iw Bank sta pian piano prendendo il posto di WeBank tra gli istituti di credito più convenienti per quasi tutti i tipi di mutuo. Oggi prendiamo in esame l’offerta che questo istituto di credito fa sulle surroghe a tasso variabile.

I vantaggi da considerare in via preliminare sono l’assenza di spese d’istruttoria della pratica e la gratuità delle spese di perizia e assicurazione. Il prodotto è essenzialmente rivolto ai cittadini residenti in Italia da almeno tre anni che alla conclusione del contratto di mutuo non abbiano superato i 75 anni.

Il finanziamento è concesso per l’80 per cento del valore dell’immobile indicato dalla perizia della banca. Si deve effettuare comunque una richiesta di minimo 80 mila euro fino ad un massimo di 500 mila euro. I piani di rimborso sono diversi: 10, 15, 20, 25 e 30 anni.

Iw Bank Mutuo Euribor ha come riferimento per il calcolo del tasso l’Euribor a 3 mesi/365 rilevato il giorno 20 del mese che precede quello della stipula.Va poi aggiunto sempre uno spread del 3 per cento per la banca, valido per tutte le durate del piano d’ammortamento.

Il TAEG non si discosta molto dal tasso perché la banca non chiede il pagamento delle spese d’istruttoria, di perizia, non chiede di sostenere spese periodiche e non chiede nemmeno l’imposta sostitutiva che non è prevista dalla legge nel caso delle surroghe.

Italiani, tredicesima a rischio

Il Natale è alle porte, mentre la crisi non accenna ad andarsene. Pressione fiscale e stretta del credito fanno si che il versamento delle tredicesime sia a rischio. Le piccole imprese non hanno la sicurezza di poter retribuire con lo stipendio extra i propri lavoratori.

La Cgia di Mestre ha lanciato l’allarme:

“La stretta creditizia ha lasciato senza soldi le Piccole e medie imprese e, tra il fitto numero di impegni finanziari e di scadenze fiscali previste per il mese di dicembre, sono a rischio i pagamenti delle tredicesime”.

A parlare è Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia, Giuseppe dopo aver ricevuto negli ultimi giorni un elevato numero di segnalazioni pervenute da molti piccoli imprenditori che navigano in cattive acque per mancanza di fondi:

”Non siamo in possesso di alcuna statistica in grado di dimensionare l’entità del fenomeno, tuttavia le segnalazioni giunte in queste ultime settimane presso i nostri uffici sono state numerosissime. Da sempre il mese di dicembre presenta un numero di scadenze fiscali e contributive molto onerose. Detto ciò, è probabile, vista la scarsa liquidità a disposizione, che molti piccoli imprenditori decideranno di onorare gli impegni con il fisco e di posticipare il pagamento della tredicesima, mettendo in difficoltà, loro malgrado, le famiglie dei propri dipendenti”.

Un preoccupante quadro generale, dunque, causato dalla contrazione dei prestiti bancari messi a disposizione delle PMI. Il sistema imprenditoriale soffre, dal momento che la produzione industriale ha fatto registrare un calo del 6,5%.

 

Carta Viva Web di Compass

 Carta Viva Web è una carta di credito pensata da Compass per andare incontro a tutti i clienti che amano dedicarsi allo shopping online. La caratteristica più evidente, infatti, è quella di essere una carta nata per l’e-commerce. 

Ma nella presentazione effettuata sul sito ufficiale del prodotto, sono stati evidenziati altri tre requisiti: si tratta di una carta super sicura per gli acquisti in rete, in grado di garantire una protezione totale contro le frodi, in più è una carta a saldo che consente di attivare l’opzioni per il pagamento rateale, ma soltanto a richiesta.

Per avere una vaga idea della convenienza del prodotto, è necessario dare uno sguardo alle condizioni economiche della Carta Viva Web. Innanzitutto prevede il rimborso integrale delle spese il 15 del mese successivo a quello di utilizzo effettivo della carta.

Garantisce un fido di 3000 euro e prevede il pagamento di una quota annuale di 40 euro, cui si aggiungono 1,81 euro per l’imposta di bollo e il 3% di commissione per l’anticipo di contante per i prelievi effettuati agli sportelli ATM. Sono invece gratuite le spese di produzione ed invio dell’estratto conto in formato digitale e l’acquisto del carburante.

Chi attiva l’opzione di pagamento rateale, invece, deve considerare un TAEG del 10,71 per cento per i rimborsi a 6 mesi e un TAEG dell’11,46% per le rateizzazioni a 12 mesi.

Fitch taglia le stime di crescita dell’economia mondiale

 L’economia mondiale cresce poco e a rilento e, secondo le ultime stime dell’agenzia di rating Fitch pubblicate nell’ultimo Global Economic Outlook, la crescita del Pil mondiale sarà più bassa di quanto stimato in precedenza.

Per il 2012 Fitch prospetta una chiusura di anno con un agenzia di rating (le stime precedenti riportavano un 2,1%) e anche gli anni successivi non fanno ben sperare: il Pil mondiale del 2013 è stimato con una crescita del 2,4%, mentre in precedenza era stato stimato un progresso del 2,6%.

Previsioni al ribasso anche per il 2014. Per il periodo si è stimata la crescita mondiale è stata corretta al 2,9%, 0,1% in meno rispetto alle previsioni precedenti.

Le cause di questo abbassamento delle prospettive di crescita sono da imputare, secondo Fitch, alla debolezza della zona euro, alla situazione di incertezza riguardo al Fiscal Cliff americano e al rallentamento delle economie dell’India e del Brasile, paesi sui quali erano riposte delle grandi speranze. Sono soprattutto i ridimensionamenti di queste due economie ad aver indotto Fitch a rivedere al ribasso le stime di crescita, sulle quali pesano anche i tassi di interesse che verranno applicati dalla varie banche centrali.

A pesare anche la questione delle banche europee e della possibile riunione di queste sotto l’egida della banca centrale Europea.