Perché le famiglie non si fidano della Borsa?

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Si registrano timidi cenni di ripresa per quanto concerne il risparmio degli italiani, mentre gli imprenditori cercano di ricucire le ferite della crisi, agganciare la ripresa con l’estero e vedere in Matteo Renzi un’immagine di buon auspicio alla quale affidarsi, se non altro per ragioni d’età.

 

Verte proprio su questo l’indagine del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo sulle scelte finanziarie degli italiani nel 2014. Un lavoro che ha visto la sua parte monografica incentrata proprio sugli imprenditori, che come ha notato in sede di presentazione il curatore Giuseppe Russo “arrivano al vertice in media a 38 anni, che a pensarci bene è la stessa età del presidente del Consiglio”.

Questi i dati dell’indagine:

Le famiglie “hanno ripreso il controllo del loro budget” e nel 58% dei casi giudicano il loro reddito sufficiente: è meno del 62% del 2007 (prima della crisi), ma in crescita sul 56% dell’anno scorso. Nel giro di dodici mesi si è vista una inversione di tendenza anche per chi dice di non essere riuscito a risparmiare, sceso al 59% del campione nel 2014 ma ancora lontano dal 51% del 2007. Perché risparmiano gli italiani? In primo luogo per i figli e il primo obiettivo è la sicurezza del capitale investito. Nel 2014 indica i figli come finalità del risparmio il 13% del campione, contro l’11,8% del 2013 e il 3,3% del 2007. L’acquisto di una casa è la priorità del 5% (contro rispettivamente il 4,8% e il 4,4%), mentre cala drasticamente il numero di risparmiatori che mette da parte per far fronte a imprevisti (l’1,1% a fronte dell’11,9% nel 2007) e in vista della vecchiaia (il 2,8% dal 3,5% del 2013 e il 6,5% del 2007). La sicurezza del capitale, d’altra parte, è il primo obiettivo del 55,2% dei risparmiatori.

 

 

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