Peroni, offerta di tre miliardi dal Giappone

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Cresce a dismisura il pressing del gruppo giapponese Asahi, che da giorni è alla conquista della birra Peroni e della birra olandese Grolsch.

Il gigante con gli occhi a mandorla, specializzato nel comparto delle bevande, ha messo sul piatto una sostanziosa offerta che arriva a 3 miliardi di euro: l’assegno è intestato alla SabMiller, la mega azienda sudafricana che si fonderà con AbInbev e che per questo deve cedere alcuni brand.

Quello premium italiano e la Grolsch sono stati messi appunto in vendita. Tra le due parti, secondo quanto riporta Reuters, l’accordo è stato raggiunto. L’esito della trattativa, secondo il giornale Nikkei, potrebbe arrivare nel corso dei prossimi giorni, e fa parte del processo di consolidamento del settore delle bevande in atto negli ultimi anni.

L’interesse di Asahi per la bionda tricolore era già emerso nei giorni passati. Al gruppo del Sol Levante si erano poi aggiunto quello di altre cordate. Il produttore della San Miguel, filippino, la Fraser and Neave, parte del gruppo thailandese Thai Beverage, ma anche i fondi come Kkr e Pai Partners si erano avvicinati al dossier. Alla fine, la spunta il maggior produttore del Giappone, il quale vanta una quota di mercato del 38% con la fortissima etichetta Super Dry, ma vuole crescere fuori dall’arcipelago orientale. Una strada obblicata per lottare contro il cambio di gusti della popolazione, che non solo sta invecchiando sensibilmente ma sta anche apprezzando sempre di più il vino.

La SabMiller, recentemente acquistata dal conglomerato Anheuser-Busch InBev, ha necessità di cedere il marchio italiano Peroni che controlla dal 2003 e l’olandese Grolsch come parte della trattativa, per soddisfare i dettami Antitrust.

Sempre nel settore della birra, oltre alle operazioni straordinarie si annotano i conti di un altro grande gruppo: gli olandesi di Heineken hanno fatto registrare durante il 2015 una crescita dell’utile netto del 25% a 1,89 miliardi di euro. Il giro d’affari è cresciuto del 6,5% a 20,51 miliardi (+3,5% a perimetro costante). Il gruppo proporrà la distribuzione di un dividendo sul bilancio 2015 pari a 1,30 euro per azione, in aumento del 18 per cento.

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