Riforma pensioni, necessaria anche con la crisi economica

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I problemi economici dell’Italia ostacolano il lavoro del governo specialmente su riforme rilevanti e fondamentali, come quelle di lavoro e previdenza, ma l’intento e le idee ci sono. E, a dispetto delle difficoltà economiche, il sottosegretario all’Economia Baretta, in merito alla riforma pensioni Renzi da mettere in atto, dice: “La scelta per il momento è di non intervenire sul sistema delle pensioni in una chiave di tagli, ma si potrebbe lasciare la libertà al lavoratore di uscire dal mondo del lavoro un paio di anni prima”.

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Baretta spiega: “Tenendo conto che il problema degli esodati non è stato risolto, pensando anche alla questione della cassa in deroga che spesso coinvolge soprattutto questi soggetti, tenendo presente la cosiddetta Quota 96 e altre situazioni simili, allora ritengo che sia possibile fare qualcosa”, precisando che “la questione delle uscite dal lavoro potrebbe essere affrontata con un’operazione-scambio: chi vuole lasciare prima rinuncia ad una parte della pensione. Non si tratta di un piano programmatico, ma di una proposta allo studio sulla quale io insisto da tempo”.

Era stato proprio Baretta a inizio agosto a sostenere che era necessario “intervenire sui buchi lasciati aperti dalla legge Fornero”. E il ministro del Lavoro Poletti gli aveva risposto che “Qualcosa di significativo si può fare. Si potrà fare con un meccanismo di flessibilità in uscita per i pensionamenti in situazioni sociali difficili. Una pensione anticipata tipo quella di chi è avanti con l’età e ha perso il lavoro ma non ha maturato i requisiti per la pensione. Dobbiamo rendere più flessibile la possibilità di pensionamento, trovando gli strumenti adatti e coerenti alle diverse situazioni”.

 

 

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