Tasi, è arrivato il bollettino – Guida alla compilazione

 Ci siamo, tra poco più di due settimane, e dopo tantissime polemiche e discussioni, scadranno i termini per il pagamento della prima rata della Tasi. L’appuntamento, ma solo in una parte dei Comuni d’Italia, è fissato al 16 giugno, data entro la quale si dovrà provvedere al pagamento attraverso gli appositi bollettini pubblicati questa mattina in Gazzetta Ufficiale.

Bollettini che i contribuenti dovranno compilarsi da soli, dato che dopo tutta la bagarre sui ritardi delle amministrazioni comunali per la delibera delle aliquote da applicare, non c’è stato il tempo materiale per la precompilazione.

Gli ecoincentivi previsti per le auto aziendali

 Come previsto gli eco incentivi messi a disposizione, nuovamente, dal governo, quest’anno, a sostegno dell’acquisto di auto ibride, elettriche, Gpl, a metano o biometano, si sono esauriti in soli due giorni.

Dichiarazione dei redditi – Cos’è il Modello Unico?

 Cos’è il Modello Unico

Il Modello Unico è un documento che permette alle persone fisiche di  presentare più dichiarazioni fiscali e, in quanto tale, è utilizzato sia per la dichiarazione dei redditi che per la dichiarazione Iva.

Per questo esistono diverse tipologie di Modello Unico, che vengono differenziate con apposite sigle:

  • modello PF: persone fisiche;
  • modello ENC: enti non commerciali ed equiparati;
  • modello SC: società di capitali, enti commerciali ed equiparati;
  • modello SP per le società di persone ed equiparate.

Il Modello Unico Mini

Oltre al Modello Unico, esiste anche una versione light di questo documento, che viene utilizzato per la dichiarazione dei redditi dei contribuenti residenti in Italia che non hanno cambiato il domicilio fiscale dal 1° novembre dell’anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione e che non hanno partita Iva, per la dichiarazione dei seguenti redditi:

  • redditi di terreni e di fabbricati,
  • redditi di lavoro dipendente o assimilati,
  • redditi da pensione.

Chi deve presentare il Modello Unico

In via generale sono tenuti alla presentazione del Modello Unico per la dichiarazione dei redditi i contribuenti in possesso di Partita Iva, anche nel caso in cui non siano stati percepiti redditi nell’anno di imposta di riferimento.

Inoltre, devono presentare il Modello Unico tutti i lavoratori dipendenti che rientrano nelle seguenti categorie:

  • lavoratori dipendenti che hanno cambiato datore di lavoro e sono in possesso di più certificazioni di lavoro dipendente o assimilato, solo se l’imposta sul reddito supera di oltre euro 10,33 il totale delle ritenute a carico,
  • lavoratori dipendenti che hanno percepito indennità e somme a titolo di integrazione salariale o ad altro titolo;
  • lavoratori dipendenti a cui sono state riconosciute deduzioni e/o detrazioni d’imposta non spettanti;
  • lavoratori dipendenti che hanno percepito retribuzioni e/o redditi da privati non obbligati per legge ad effettuare ritenute d’acconto;
  • lavoratori dipendenti ai quali il sostituto d’imposta non ha trattenuto il contributo di solidarietà;
  • contribuenti che hanno conseguito plusvalenze e redditi di capitale da assoggettare ad imposta sostitutiva da indicare nei quadri RT e RM.

Modello Unico 2014 – La guida

Cos’è il Modello Unico

Chi deve presentare il Modello Unico e le scadenze per il 2014

Le detrazioni previste per il 2014

Dichiarazione dei redditi con Modello Unico 2014, le detrazioni

 A breve molti contribuenti italiani, i possessori di Partita Iva e anche una parte di lavoratori dipendenti, si troveranno alle prese con il Fisco per la dichiarazione dei redditi 204, ovvero quella relativa all’anno di imposta 2013.

Come spesso accade, ci sono state delle novità per le detrazioni che si possono ottenere in sede di dichiarazione dei redditi. Vediamo quali sono in base all’elenco pubblicato dall’Agenzia delle Entrate.

Unico 2014 – La guida

 Con la bella stagione arrivano anche un bel po’ di scadenze fiscali, prima tra tutte la dichiarazione dei redditi.

I redditi percepiti vanno dichiarati attraversi diversi modelli messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate che differiscono per la provenienza dei redditi stessi. In questa guida ci occupiamo dei contribuenti che devono presentare il Modello Unico 2014.

Chi deve presentare il Modello Unico 2014?

Sono obbligati alla presentazione del Modello Unico 2014 i contribuenti che nel corso del 2013 hanno percepito

  • redditi d’impresa, anche in forma di partecipazione,
  • redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita IVA,
  • redditi “diversi” non compresi fra quelli dichiarabili con il modello 730,
  • plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate o derivanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate in società residenti in Paesi o territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli non sono negoziati in mercati regolamentati,
  • redditi provenienti da “trust”, in qualità di beneficiario

Inoltre, il Modello Unico deve essere presentato da:

  • cittadini italiani che nel 2013 non risultano residenti in Italia,
  • coloro che presentano anche uno dei seguenti modelli: IVA, IRAP, Modello 770 ordinario e semplificato,
  • chi deve presentare la dichiarazione dei redditi per conto di contribuenti deceduti.

 Scadenze per la presentazione del Modello Unico 2014

In questi ultimi giorni il Governo sta pensando alla possibilità di una proroga per la presentazione del Modello Unico 2014, ma ancora non sono state rese note notizie ufficiali. Quindi, al momento, le date per la presentazione del Modello Unico 2014 sono le seguenti:

  • 30 settembre 2014: per la presentazione dell’Unico 2014 in via telematica,
  • fra il 2 maggio e il 30 giugno per la presentazione in forma cartacea presso gli uffici postali.

Modello Unico 2014 – La guida

Cos’è il Modello Unico

Chi deve presentare il Modello Unico e le scadenze per il 2014

Le detrazioni previste per il 2014

Il bollo auto nelle auto e moto d’epoca con più di 30 anni

 Sapevate che un modo per risparmiare sul bollo auto, la tassa automobilistica regionale che in alcune regioni d’Italia può essere considerata anche molto onerosa, è quello di dotarsi di un veicolo storico? Le auto e le moto d’epoca, infatti, in Italia, cioè quei veicoli storici che abbiano più di 20 anni o più di 30 anni, sono in genere esenti dal pagamento del bollo auto, oppure sono tenute al pagamento solo di una piccola tassa forfettaria ogni anno. 

Il bollo auto nelle auto e moto d’epoca con più di 20 anni

 In Italia i cosiddetti veicoli storici, cioè le auto e le moto d’epoca nella maggior parte dei casi non sono soggetti al pagamento del bollo auto, la tassa automobilistica regionale, e quando lo sono i loro proprietari sono tenuti solo al pagamento di piccole cifre forfettarie. Stando così le cose, quindi, possedere un veicolo d’epoca in Italia è sicuramente un modo per risparmiare sugli oneri fiscali. 

Quale bollo auto devono pagare le auto d’epoca?

 Negli ultimi anni in Italia si è assistito ad un vero e proprio boom delle auto e delle moto d’epoca. Sono cioè decisamente aumentati rispetto al passato i veicoli storici che circolano sulle strade italiane, sia a livello di automobili che a livello di motocicli. Ma oltre ad un certo gusto per il revival vintage, sembrano essere anche altre le ragioni dietro al dilagare di questo strano fenomeno. 

Che cos’è l’imposta sostitutiva che si paga sulle plusvalenze immobiliari

 Forse non tutti sanno che in alcuni particolari casi anche chi vende un immobile è soggetto al pagamento di una imposta. Nelle vendite immobiliari, infatti, i venditori possono essere soggetti in alcune condizioni alla tassazione sulle plusvalenze immobiliari, le quali sono costituite dalla differenza di prezzo che si genera tra il prezzo di acquisto di un immobile e il prezzo a cui viene rivenduto.