Taglio a pensioni d’oro e tasse a giochi d’azzardo, per evitare blocco degli stipendi

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Al vaglio il taglio delle pensioni d’oro e l’introduzione di una nuova tassa sui giochi d’azzardo per raccogliere mezzi che evitino la il blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici, anche nel 2015, annunciato qualche giorno fa dal ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia. Le sue parole hanno dato adito a molte polemiche e a minacce di nuovi scioperi e manifestazioni, coinvolgendo, per la prima volta, anche le forze dell’ordine che non vogliono  subire l’ennesima ingiustizia da parte delle decisioni politiche.

Gli effetti del blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici

Per Giovanni Faverin, segretario della Cisl Funzione Pubblica: “I contratti sono bloccati dal 2009, gli statali hanno rinunciato a 11 miliardi di incremento contrattuale e la spesa pubblica non è diminuita. A questo si aggiunge lo stop al turn over con ben 400 mila dipendenti che non sono stati sostituiti. Un blocco delle assunzioni che sta togliendo opportunità di impiego ai giovani laureati. Siccome anche questo governo non riesce a tagliare gli enti inutili che sono soltanto un bacino clientelare per dare poltrone agli amici della politica, ecco che va a colpire i dipendenti pubblici. Il governo ha forse paura di tagliare gli sprechi?”

E precisa: “È ovvio che gli statali perdendo 5 mila euro di mancati contratti avranno anche una pensione più bassa”. Stefano Pedica del Pd chiede poi “Meglio tagliare le pensioni d’oro o negare qualche soldo in più a un impiegato? Questo è il quesito che pongo al ministro che tanto sta facendo per cambiare passo alla PA. Gli uomini delle forze dell’ordine sono eroi che ci difendono per pochi soldi e li vogliamo penalizzare ancora? Non dimentichiamo che su di loro come a tutti i cittadini da fine settembre a ottobre cadrà la mannaia della tasi e di altre 100 tasse”.

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