Telecom Italia mette a reddito le torri

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Telecom Italia continua il suo programma per mettere a reddito le torri per i segnali di comunicazione, che ha distaccato nella società dedicata Inwit.

La compagnia di Tlc ha deciso che il modo migliore per farlo è quotare una parte della società, che in tempi recenti si pensava potesse anche esser ceduta in via definitiva (in parte) ad un operatore esterno. L’ex monopolista ha dichiarato infatti “l’intenzione di promuovere un’offerta pubblica iniziale (Ipo) avente ad oggetto una quota fino al 40% delle azioni ordinarie di Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A., società interamente controllata attiva nel settore delle infrastrutture per le comunicazioni elettroniche (Inwit)”.

Inwit “possiede, gestisce e concede in locazione infrastrutture per le comunicazioni wireless (i “Siti”) e genera ricavi dalla locazione di spazi e dall’offerta di servizi sui Siti medesimi, in particolare a operatori di telefonia mobile”.

Il conferimento delle torri da parte di Telecom Italia alla nuova società è avvenuto nel marzo scorso, ed è efficace dal 1° apri.e “Al 31 dicembre 2014, i Siti ammontavano a circa 11.500, distribuiti su tutto il territorio nazionale, quale risultato di oltre 40 anni di attività di sviluppo delle reti radiomobili da parte del Gruppo Telecom Italia”. Su incarico di Telecom Italia e di Inwit, Banca IMI, Deutsche Bank AG, London Branch e Mediobanca agiscono in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners. Ubs Limited agisce in qualità di Joint Bookrunner. L’offerta è finalizzata interamente a massimizzare l’incasso per la controllante: consiste infatti in un’offerta pubblica di vendita di azioni di Inwit. A mettere sul mercato i titoli sarà unicamente Telecom Italia, che riceverà quindi tutti i proventi dell’offerta.

La notizia giunge all’indomani dell’assemblea che ha messo sotto i riflettori Telecom anche in Borsa (il titolo). Il principale messaggio emerso dall’assise è che l’ex monopolista è pronto a collaborare con Enel nella realizzazione della rete a banda ultra larga nel Paese.

 

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