Trattative decisive in Pirelli

 

 Momento di trattative per Marco Tronchetti Provera che deve risolvere alcune questioni di capitale importanza all’interno della Pirelli. A discutere con lui sulle dinamiche della nuova organizzazione societaria Andrea Bonomi del il fondo InvestindustrialClaudio Sposito del fondo Clessidra.L’obiettivo è quello di accorciare la catena societaria interna alla Pirelli e fare in modo che tutti gli azionisti della Camfin possano avere accesso diretto ai titoli societari. Si tratterebbe di un accordo di esclusiva tra i  due private equity e Tronchetti Provera, che poi porterà a delle trattative dirette con la famiglia Malacalza, una sorta di segno di pace, dopo la rottura che si è avuta in ottobre.

Lo scopo principale dell’intervento di Bonomi nella trattativa è di dare ai Malacalza un interlocutore istituzionale che dovrebbe riuscire a risolvere la questione nell’interesse di tutti gli azionisti della Pirelli e far mettere da parte gli interessi dei singoli soci.

Ma non solo, perché in questo momento il numero uno della Pirelli ha anche deciso di sottoscrivere un aumento di capitale per Gpi, che dovrebbe arrivare entro la fine di quest’anno. Il finanziamento per Tronchetti Provera dovrebbe arrivare da Banca Intesa, per una cifra di circa 45 milioni di euro.

 

 

 

L’ABC del Decreto Sviluppo

 Di seguito un glossario di base per capire e orientarsi tra le varie innovazioni che saranno apportate con l’entrata in vigore del Decreto Sviluppo.

Agenda Digitale Europea

Tutto ciò che in Italia si sta facendo o è in programma di fare per la realizzazione delle strategie, delle politiche e dei servizi di infrastrutturazione e innovazione tecnologica del Paese, in ottica di crescita occupazionale e di risparmio e coesione sociale.

Anagrafe unificata, censimento annuale della popolazione e Archivio delle strade

Con l’istituzione dellAnagrafe Nazionale della Popolazione Residente (Anpr) si predispone l’Istat alla realizzazione di un censimento annuale della popolazione dell’Archivio nazionale delle strade e dei numeri civici.

Assicurazioni: concorrenza e tutela del consumatore 

– abolizione delle clausole di tacito rinnovo
– termine prescrizione polizze dormienti riportato a 10 anni
– definizione del contratto di base, che ogni assicurazione deve fornire ai clienti, con la specifica dei costi totali e aggiuntivi delle polizze
– ogni compagnia assicurativa deve predisporre un sito internet con area riservata per la gestione telematica delle polizze

Banda larga e ultralarga

La connessione ad almeno 2 mbps sarà estesa anche alle zone non ancora coperte e nelle aree a fallimento d’impresa, con esenzione dalle tasse per la posa della fibra ottica.

Beni e servizi delle PA disponibili on line

L’obiettivo della telematizzazione delle PA è quello della trasparenza e della riduzione dei tempi di lavorazione delle pratiche.

Biglietti di viaggio elettronici

I biglietti dei servizi di Trasporto Pubblico Locale saranno aiutati nel predisporre sistemi di bigliettazione elettronica interoperabili per ridurre i costi dell’emissione dei biglietti cartacei.

Cartelle e prescrizioni mediche

Maggior spinta per la digitalizzazione delle prescrizioni mediche su tutto il territorio, con la garanzia di copertura e tempi su tutto il territorio.

Confidi

Il Confidi – consorzio che si occupa di garantire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese – verrà coadiuvato nel suo compito da apposite garanzie e semplificazioni del processo di concessione prestiti alle società.

Congedi e certificati

Le certificazioni per congedo parentale e per malattia dovranno essere inviate solo per via telematica.

Documenti delle PA

I documenti tra le diverse pubbliche amministrazioni e tra queste e i cittadini, deve avvenire per via telematica, pena responsabilità dirigenziale e disciplinare.

Documento digitale unificato

Il Documento digitale unificato sostituirà carta d’identità e tessera sanitaria, tramite il quale il cittadino sarà registrato e riconosciuto dalle amministrazioni dello Stato e potrà accedere ai servizi.

Domicilio digitale

Si tratta dell’indirizzo della PEC (Posta Elettronica Certificata) con il quale i cittadini possono comunicare con le PA, che sarà inserito come Domicilio digitale nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente.

Fascicolo sanitario elettronico

Il Fse (Fascicolo sanitario elettronico) conterrà l’intera storia clinica  del cittadino, continuamente aggiornato dai diversi soggetti del servizio sanitario pubblico. Quello elettronico sarà l’unico formato disponibile.

Frodi assicurative

L’IVASS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo) avrà il compito di realizzare un archivio informatico integrato dei veicoli a motore, attraverso il quale monitorare le frodi nel settore dell’assicurazione della responsabilità civile.

Giustizia

Nei procedimenti civili comunicazioni e notificazioni delle cancellerie e delle segreterie degli uffici giudiziari verranno esclusivamente inviate alla casella PEC dell’interessato.

Anche le comunicazioni per le procedura fallimentare saranno per via telematica.

Moneta elettronica 

Tutti i soggetti che effettuano vendita di beni o servizi dal 1° gennaio 2014 sono obbligati ad accettare pagamenti con carte di credito e debito, di cui saranno poi discussi gli importi minimi.

Anche le pubbliche amministrazioni sono obbligate ad accettare pagamenti in formato elettronico, a prescindere dall’importo della singola transazione.

Pec

Obbligo di avere un  proprio indirizzo Pec per tutte le imprese individuali che si iscrivono al Registro delle imprese o all’Albo delle imprese artigiane.

Pubblicizzazione dei dati della Pa

Per la promozione della crescita economica, della partecipazione e della trasparenza amministrativa, le informazioni del settore pubblico diventano accessibili a cittadini e imprese.

Ricerca e Innovazione

in linea con il programma europeo Horizon2020, il cui obiettivo è promuovere sinergie tra sistema produttivo, di ricerca ed esigenze sociali, verranno promossi grandi progetti di ricerca su temi strategici, con appalti innovativi e precommerciali per servizi di ricerca che sviluppino sviluppare soluzioni industriali innovative non ancora presenti sul mercato.

Scuola

Libri digitali: a partire dall’anno scolastico 2013-2014 le scuole inizieranno ad adottare i libri digitali affiancandoli alle versioni cartacee.

Centri scolastici digitali: gli  ambiti territoriali particolarmente isolati sarà predisposto il collegamento multimediale e da remoto degli studenti alle classi scolastiche.

Sportello unico per gli investimenti esteri

Si tratta di un punto di coordinamento stabile, tempestivo ed efficace per tutti i soggetti imprenditoriali che vogliono realizzare investimenti di tipo produttivo e industriale in Italia, che farà capo al ministero dello Sviluppo economico.

Start Up

Incubatore certificato: società di capitali di diritto italiano, o di una Societas Europaea, residente in Italia, che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di startup innovative.

Riduzione degli oneri per l’avvio:

– 12 mesi per il “rinvio a nuovo” delle perdite che garantisce una più flessibile gestione degli obblighi di  ricapitalizzazione

– possibilità di utilizzare gli istituti delle SPA anche se si tratta di SRL

– esonero dai diritti di bollo e di segreteria per l’iscrizione al Registro delle Imprese, e dal pagamento del diritto annuale alle Camere di commercio

Misure, impatto, pubblicità e valutazione: campagna di sensibilizzazione a livello nazionale promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal ministero dello Sviluppo economico per una maggiore consapevolezza delle opportunità imprenditoriali e delle misure volte a favorire la nascita e lo sviluppo di startup innovative.

 

L’industria italiana perde ancora colpi

Continuano a piovere brutte notizie per quanto concerne l’industria italiana. Il fatturato è sceso nuovamente a settembre, del 4,2% (su base mensile).

A rilevarlo è l’Istat, aggiungendo inoltre che su base annua il calo, il nono consecutivo, è pari al 5,4%, con riferimento al dato corretto per gli effetti di calendario (-11% il grezzo). Se a livello congiunturale pesa la negativa performance del mercato estero, in termini tendenziali è il mercato interno a fare peggio.

Gli ordinativi dell’industria a settembre tornano ad essere in rosso, con un ribasso su base mensile del 4%. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che su base annua il calo, il tredicesimo consecutivo, raggiunge quota 12,8% (dato grezzo). Se a livello congiunturale pesa la negativa performance del mercato estero, in termini tendenziali è il mercato nazionale a fare peggio. Il calo settembrino delle commesse deriva da un ribasso dell’1,4% degli ordinativi interni e del 7,4% di quelli esteri; mentre su base annua la caduta è lo specchio di un calo incredibile del 15,8% sul mercato nazionale e di una discesa dell’8,1% fuori dai confini. L’Istat sottolinea come a settembre in nessun settore l’indice grezzo degli ordini mostri miglioramenti. Le variazioni negative più rilevanti hanno riguardato la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-18,4%), la fabbricazione di macchinari e attrezzature non classificati altrove (-17,3%) e l’industria del legno, carta e stampa (-13,1%).

Spending Review, previsti numerosi tagli per la sanità

Spending Review, ci risiamo.

Il Ministro Balduzzi e il Ministro Grilli hanno reso noti i criteri che adotteranno per i tagli al settore ospedaliero, inseriti nella spending review del governo. Tali criteri sono stati inseriti nel documento “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” proposto dai due ministri.

I tagli sono decisi e c’è il rischio che venga offerto minore accesso alle cure per i cittadini italiani. Certo, gli sprechi e i costi sono alti e quindi c’era l’urgenza di effettuare alcune revisioni e alcune “sforbiciate”, ma bisogna valutare se i tagli sono stati fatti nella giusta direzione.

I posti letto che potrebbero essere tagliati con la spending review sono circa 7 mila, su una disponibilità totale in Italia di circa 23 mila. I tagli colpiscono poi in maniera decisa la sanità privata, con circa 257 ospedali privati accreditati che potrebbero chiudere, quelli con meno di 80 letti, e passare dagli attuali 406 a 149.

Le regioni hanno annunciato che lotteranno duramente contro la diminuzione dei posti letto. Durante la Conferenza Stato-Regioni della prossima settimana cercheranno un accordo con il Ministro Balduzzi.

C’è poi la questione dei posti di lavoro, messi a rischio dai tagli previsti nella spending review. Infatti, le realtà che rischiano sono tante nel territorio italiano.

 

Monti in Arabia promuove gli investimenti in Italia

Prosegue ininterrottamente l’impegno del Presidente del Consiglio Mario Monti al fine di Promuovere l’Italia nel mondo e provare ad attrarre gli investitori esteri. È importante trovare nuove alleanze economiche e stabilire contatti. Inoltre,è indispensabile presentare l’Italia come una Nazione in cui è sicuro investire. Queste strategie sono predominanti per uscire dalla crisi che attanaglia il Nostro paese (e l’Europa tutta).

Monti ha incontrato l’emiro del Kuwait Sheikh Sabah Al Ahmad ed altri emiri e sceicchi che hanno molto denaro da investire. Ed ha elogiato il mercato italiano affermando:

“Ci sono buone opportunità per acquistare asset e titoli oggi ai minimi, ma destinati a rivalutarsi”.

Dal Kuwait Monti ha tentato di rassicurare gli eventuali investitori sulla lotta alla corruzione che sta operando in Italia e sulle garanzie che può offrire, fermandosi però sulle ipotesi future. Ecco cosa ha affermato il Premier:

“Non posso garantire per il futuro, sarei già contento se potessi migliorare il presente come credo stiamo facendo con lo sforzo di tutti”.

Affermazione che causa risposte polemiche soprattutto nell’opposizione e che lascia sbigottiti Nichi Vendola e Antonio Di Pietro.

Monti ha poi aggiunto:

“Credo che chiunque abbia in mente un impegno futuro – prosegue il presidente del Consiglio – chiunque governerà deve avere come obiettivo non solo quello di garantire le imprese italiane ma anche quello di continuare a garantire la trasformazione della società italiana in termine di crescita, giustizia, lotta alla corruzione e all’evasione”.

E in conferenza stampa ha dichiarato:

“Ho incontrato qui interlocutori molto attenti e interessati allo scenario italiano e l’evoluzione nella zona euro: li ho rassicurati sugli sforzi messi in campo dal governo sul fronte dei conti pubblici e le riforme, in modo da rendere l’Italia in grado di attrarre maggiormente investimenti dall’estero”.

Fisco, Italia e Svizzera verso l’accordo

Italia e Svizzera, gli accordi bilaterali in materia di fisco potrebbero materializzarsi intorno al 21 Dicembre. È quanto ha affermato il capo della direzione della segreteria per le questioni Finanziarie internazionali Oscar Knapp in un incontro con la rappresentazione italiana. L’accordo arriverebbe per la data indicata almeno per quanto concerne il tavolo tecnico.

Gli accordi del trattato riguardano argomenti importanti come la regolarizzazione dei depositi in Svizzera, la revisione della convenzione per la doppia imposizione e l’eliminazione della lista nera.

Si tratta di accordi di carattere tecncio che comunque dovranno passare al vaglio e all’approvazione dei Parlamenti di Svizzera e Italia.

La Svizzera dovrà, in base a questi accordi, versare allo Stato italiano un’imposta tombale che riguarda i patrimoni dei cittadini italiani nel passato. L’aliquota deve ancora essere definita, mentre è previsto anche un prelievo periodico per le rendite finanziarie che riguarda invece il futuro.

L’accordo è improntato sulla falsa riga di quelli che la Svizzera ha già stabilito con Paesi come la Gran Bretagna, la Germania e l’Austria. Un accordo che mantiene intatto il segreto bancario, ma che consente agli Stati di avere maggiori garanzie.

L’obiettivo è sempre quello di diminuire l’evasione fiscale e la fuga dei capitali all’estero. Negli ultimi anni, il fenomeno di portare i soldi in Svizzera ha ripreso vigore e un accordo era sempre più urgente.

Italia, male import ed export

Non sono molto confortanti i dati Istat circa l’import e l’export italiano.  Le statistiche mettono in chiara evidenza l’influenza della crisi sul commercio estero. Le esportazioni italiane non vanno a gonfie vele e rasentano soglie minime che non si verificavano da più di tre anni fa.  A non andare bene sono anche le importazioni: si registra una diminuzione del 4,2%, mentre su base annua la diminuzione è ancora più forte e giunge addirittura al 10,6%. Un vero e proprio crollo delle importazioni dunque.

Il periodo al quale i dati fanno riferimento è quello di Settembre, con le esportazioni che sono scese del 2% rispetto al mese precedente di Agosto. In totale sono scese del 4,2% in un anno.

Rispetto ai volumi, la diminuzione delle importazioni e delle esportazioni è ancora più alta con, rispettivamente, il -15,3% e il -7,8%. Le esportazioni si mostrano in crescita se prendiamo in considerazione il terzo trimestre 2012 con il 2,2%.

In particolare, l’Istat fa vedere come l’import sia diminuito soprattutto da Paesi quali il Giappone con il -35% e l’India con il -30,9%. Per quanto concerne le esportazioni, sono in diminuzione soprattutto quelle di beni strumentali con il -8,3% e quelle di prodotti intermedi con il -5,3%.

Particolare difficoltà si riscontra in due settori economici. Nel settore dei mezzi di trasporto, senza prendere in considerazione gli autoveicoli, e nel settore dei prodotti tessili.

Peggiora la situazione del credito, arriva il monito di Visco

 Lunedì scorso la Banca d’Italia ha pubblicato il “Rapporto sulla stabilità” ha messo in evidenza lo stato in cui versano le banche italiane e le imprese italiane e il vertice annuale tra Ignazio Visco, presidente della Banca d’Italia, e i vertici delle cinque principali banche italiane – Unicredit, IntesaSanpaolo, Ubibanca, Mps, Banca Popolare – si configura come un evento chiave per il futuro dell’economia.

I nodo centrale della questione è il credito: quello che le banche non concedono più alle imprese non perché queste non siano ritenute in grado di saldare, poi, i loro debiti, ma perché le banche preferiscono trattenere le proprie risorse in vista di possibili correzioni di bilancio.

E questo fatto, non fa certo bene alle imprese, che dovranno aspettarsi un acutizzazione del problema per tutta la prima parte del 2013. A soffrire di più sono le banche più grandi, almeno secondo le stime e i test dell’Eba e di Bankitalia, ma devono fare attenzione anche gli istituti di media grandezza, soggetti ai rischi derivanti da eventuali fallimenti delle imprese, le quali, tra recessione e contrazione del credito, sono sempre più in difficoltà.

Ci si aspetta, dunque, che in questo vertice il presidente Visco, seguendo le direttive della Commissione Europa, rinnovi l’invito al rafforzamento degli istituti, attraverso un sostegno alla posizione patrimoniale.

 

Contrazione del mercato immobiliare terziario

 Si parla ancora di immobili. Ma questa volta non sono gli immobili pubblici che pesano sul bilancio dello stato,ma quelli privati da utilizzare nel terziario.

Nel 2011 la flessione delle compravendite di immobili uso ufficio ha registrato una flessione del 5,5%, dato che è quasi quadruplicato nel primo trimestre del 2012, quando la flessione ha toccato la percentuale del 19,6%. I dati del trimestre successivo sono ancora più preoccupanti, con un -32,7%.Un mercato che sente le conseguenze della crisi, ma che riesce a salvarsi grazie al fatto che molti proprietari di immobili ad usi ufficio stanno puntando sulla qualità e sulla modernità: le ricerche e i conseguenti contratti di vendita o locazione si concentrano su edifici di classe A, ben posizionati, ristrutturati e già cablati.Ma non solo, si registra anche un’altra tendenza in questo mercato, quella della rinegoziazione dei canoni o del prezzo a metro quadro. Avere un immobile del genere sfitto o invenduto è un peso molto impegnativo da sostenere, quindi i proprietari sono disposti a guadagnare di meno pur di riuscire ad affittare o vendere.

Secondo l’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma nel primo semestre di quest’anno i prezzi medi di compravendita di uffici nelle 13 grandi città italiane sono diminuiti del 2,1%.

La vendita degli immobili pubblici non salva gli italiani dalle tasse

 La vendita degli immobili pubblici – caserme, edifici, siti industriali, uffici – porterà nelle casse dello Stato una cifra irrisoria: si tratta di 3/5 miliardi di euro, su un totale potenziale di circa 400 miliardi.

Denaro che sarebbe dovuto essere utilizzato per la riduzione del debito pubblico italiano. Una risorsa enorme che lo Stato ha a disposizione per evitare l’aumento generalizzato della tassazione sul popolo ma che, invece, rimane inutilizzabile a causa di una resistenza da parte del governo e delle amministrazioni. E’ il ministro dell’Economia Grilli a gelare le belle speranza che si erano sollevate un anno fa, dicendo che gli immobili pubblici potranno essere venduti solo in parte e dilazionati nel tempo.Non è la prima volta che in Italia si prova a fare un censimento degli immobili pubblici e di capire quali e in che termini possono essere venduti, ma tutti gli esprimenti finora fatti si sono sempre arenati prima di giungere a qualche risultato. Il problema, non nuovo in Italia, è la resistenza di chi ha il diritto all’utilizzo di questo patrimonio pubblico, che viene utilizzato, secondo Gualtiero Tamburini, presidente di Federimmobiliare, per

fare favori (affitti regalati, prezzi di vendita ridicoli). Nessuno si priva di uno strumento di potere. Per spezzare questo circolo vizioso occorreva un coraggio e una lungimiranza che questo governo d’emergenza forse non poteva avere.