Contributi volontari all’Inps, la guida

 In questi ultimi anni la pensione, tanto per i dipendenti che per i lavoratori autonomi, sta diventando sempre di più un miraggio. Tra le varie riforme dei mesi passati e quelle che potrebbero arrivare nei prossimi, il risultato è che serviranno sempre più anni di lavoro e di contribuzione per raggiungere i requisiti minimi per ottenere la pensione, che, inoltre, potrebbe essere anche più bassa di quanto ci si aspettava.

Per questo motivo è importante provvedere autonomamente, per quanto possibile, ad integrare quanto verrà erogato dall’Inps. Ci sono diversi modi per farlo, uno di questi è la contribuzione volontaria. Vediamo allora di cosa si tratta e chi può aderirvi.

Guida alla pensione 2.0

 Sentiamo parlare spesso di pensione 2.0. Di cosa si tratta? Entriamo nel ramo della previdenza integrativa e lo facciamo andando sul ‘pratico’. Previdenza integrativa vuol dire, in soldoni, rinunciare a una cena fuori e versare soldi in un fondo pensione. Una sorta di salvadanaio previdenziale, da rompere durante l’ultima giornata di lavoro.

Come ottenere la pensione sociale

 L’Inps eroga agli ultrasessantacinquenni, la pensione sociale, sostituita dall’assegno sociale. Le condizioni sono che si sia residenti in Italia, indigenti, cioè privi di reddito o con un reddito inferiore a quello della stessa pensione sociale.

I nuovi salvaguardati potranno presentare le domande per la pensione

 Con una circolare pubblicata il 13 Novembre 2013, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha aperto ufficialmente i termini per la presentazione delle domande di pensionamento per l’ultimo contingente di salvaguardati, cioè coloro che sono stati ammessi al beneficio della salvaguardia attraverso i decreti legge 101 e 102. 

I requisiti richiesti ai nuovi salvaguardati dal Decreto IMU

 Il Senato ha trasformato in legge in Decreto IMU, che solo la settimana scorsa era stato varato dall’Aula della Camera dopo aver subito alcune modifiche attraverso l’aggiunta di una serie di emendamenti. Il Senato, tuttavia, non ha apportato nessuna modifica al testo del decreto, che è così diventato legge con tutti i provvedimenti in esso inseriti. 

Il Decreto IMU salva altri 9mila esodati

 Nella giornata di oggi il Senato ha trasformato in legge in Decreto IMU, che solo la settimana scorsa era stato varato dall’Aula della Camera dopo aver subito alcune modifiche attraverso degli emendamenti. Il Senato, tuttavia, non ha apportato nessuna modifica al testo del decreto, che è così diventato legge con tutti i provvedimenti in esso inseriti. 

Iscritti all’Avis, possibile decurtazione della pensione

 Secondo una norma prevista nella riforma Fornero, i donatori di sangue che si sono assentati dal lavoro per donare dovranno recuperare tutti i giorni di permesso accumulati per questo scopo per poter accedere a pieno titolo all’assegno pensionistico, altrimenti verrà applicata una decurtazione del 2%.

Pensioni dipendenti pubblici: le ultime novità di settembre 2013

Un provvedimento che è in aperto contrasto con quanto previsto dalla disciplina sulla donazione del sangue in Italia come da legge n. 219/05, articolo 8, comma 1, nel quale si stabilisce che i donatori di sangue e di emocomponenti che hanno un rapporto di lavoro dipendente hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l’intera giornata in cui effettuano la donazione, che sarà normalmente retribuita e sulla quale verranno versati interramenti i contributi previdenziali.

Con la riforma voluta dal precedente governo, invece, come spiega Ferruccio Giovetti, presidente dell’Avis Cremona, tutti coloro che andranno in pensione entro il 2017 senza aver raggiunto i 62 anni di età dovranno recuperare in sede di conteggio oppure il pensionato subirà una penalizzazione del 2% sull’assegno vitalizio.

Questo vuol dire che il donatore che avesse effettuato 100 donazione nell’arco della sua carriera lavorativa dovrà recuperare tutti i 100 giorni di permesso.

Pensioni Quota 96: cosa sono e le implicazioni di una nuova riforma

Al di là della questione etica che la legge non tiene in considerazione, a fare scalpore è anche la retroattività del provvedimento che, se fosse stato introdotto a partire da ora avrebbe permesso al donatore di regolarsi di conseguenza, ma avendo valenza anche sugli anni passati ricade anche su chi ha donato senza la consapevolezza dell’esistenza di una simile normativa.

Pensioni dipendenti pubblici: le ultime novità di settembre 2013

 Il decreto 101/2013 del Governo, che affronta il tema della razionalizzazione della spesa delle pubbliche amministrazioni, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 agosto 2013 e quindi già in vigore, prevede delle importanti novità per i dipendenti del pubblico impiego.

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Prima tra tutte, la possibilità di andare in pensione per tutti quei dipendenti pubblici che avevano maturato i requisiti pensionistici – sia anagrafici che contributivi – previsti prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero.

Per loro, pensione sempre più vicina: le pubbliche amministrazione sono sottoposte dal decreto 101 ad una vigorosa cura dimagrante e hanno l’obbligo di alleggerire il carico di personale effettivo: in base alle diverse tipologie di amministrazioni, i dipendenti devono essere tagliati del 10 o del 20%.

I primi a ‘beneficiare’ dell’obbligato taglio del personale sono proprio coloro che già da tempo potevano andare in pensione, ossia coloro che hanno già raggiunto la quota 96 (60 anni di età e 36 di contributi oppure 61 anni di età e 35 di contributi), indipendentemente dalla loro volontà.

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Questo introduce anche un’altra novità per gli impiegati delle Pubbliche Amministrazioni, che con il Decreto 101 non potranno più chiedere il prolungamento del servizio fino ai 70 anni.

Il decreto 101, inoltre, conferma l’obbligo per tutte le amministrazioni di collocare a riposo i dipendenti al compimento dei 65 anni che a fine 2011 avevano raggiunto la massima anzianità contributiva (40 anni), quota 96 o comunque gli altri requisiti previsti per la pensione nel singolo comparto.