Taglio debiti ok, Sopaf di nuovo in utile

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Sopaf, la celebreย cassaforte di investimento appartenente allaย famiglia Magnoni che ora รจ in concordato preventivo liquidatorio, nel 2014 torna in utile in virtรน del taglio netto di quanto dovuto ai creditori chirografari.

Dal bilancio dell’anno scorso, appena depositato in vista dell’assemblea degli azionisti in prima convocazione per il 30 aprile (e in seconda per il 28 maggio), emerge un utile di 101,44 milioni che va a confrontarsi con laย perdita di 17,45 milioni del 2013.

A spingere il risultato, oltre alla voce “altri ricavi di gestione”, salita a 10,28 da 4,4 milioni, sono stati soprattutto proventi straordinari netti, pari a 93 milioni rispetto al dato negativo per circa 1 milione del 2013. E tali proventi sono rappresentati per ben 92 milioni dalla “sopravvenienza attiva generata dalla falcidia concordataria dei debiti chirografari”, ossia il taglio drastico dei debiti da restituire, e, in via residuale, per 941 migliaia di euro, dalla “sopravvenienza derivante dallโ€™escussione parziale della garanzia rilasciata dai garanti del concordato”. Va ricordato che, nell’ambito del piano di concordato liquidatorio, i debiti chirografari come quelli verso banche e altri finanziatori sono stati stralciati di poco piรน dell’85%, vale a dire quasi per intero.

Falcidia a parte, nel 2014 รจ proseguito il massiccio piano di cessioni previsto dal concordato: Sopaf si รจ, per esempio, liberata dell’intera partecipazione in Aviva Previdenza spa, con un incasso di 4 milioni, e di quella detenuta in Linkem, societร  che fornisce abbonamenti e connessioni a internet. Si รจ invece chiusa nei primi mesi del 2015 la travagliata cessione del 16% delle azioni di Delta spa, societร  del credito al consumo giร  nel 2009 in amministrazione straordinaria, come spiega il bilancio della Sopaf, “in conformitร  agli accordi sottoscritti nel 2009 con Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino spa”. Il bilancio non aggiunge dettagli sulla transazione, ma nel 2013 era stato necessario svalutare per 3,215 milioni in via “prudenziale” il credito.