In realtร , lโingresso dei nuovi smartphone cinesi sul mercato europeo รจ giร avvenuto duranteย scorse settimane.ย Tuttavia, a settembre sarร molto piรน invasivo a partire dalla comunicazione.
Si chiamano Oppo, Oneplus, Xiaomi, Huawei, Wiko. Nomi che presto troveremo nei negozi informatici e di telefonia in tutta Europa. La Francia ne sa giร qualcosa. In alcuni grandi magazzini, nei reparti dedicati allโinformatica, appaiono sugli scaffali e dietro le vetrine. Lโestetica ricorda molto i modelli piรน gettonati: grande schermo, piatti, facili da usare. Ne sono stati prodotti oltre 100. Ma di questi solo una quindicina faranno il loro ingresso sui mercati europei. Con un’ambizione tutta cinese: piazzarsi al terzo posto della classifica mondiale. Dietro Apple e Samsung. Con un vantaggio che rischia di far centrare il loro obiettivo: costano poco, attorno ai 200 euro. Un prezzo imbattibile.
La qualitร รจ garantita dagli accordi che le diverse case hanno stretto con industrie piรน blasonate e ormai affermate tra la clientela. Le promozioni sono sponsorizzate dai gestori delle reti che hanno comunque, in questi anni, contribuito a migliorare lโimmagine dei cellulari di Pechino. Oneplus, per esempio, non fa mistero delle sue origini ma punta sulla qualitร dei suoi prodotti e si pone in alternativa ai colossi Samsung e Apple puntando sui prezzi di vendita al dettaglio.
Xiaomi, leader del mercato cinese, non รจ ancora apparso sulla scena internazionale ma ha giร annunciato che lo farร il mese prossimo. Si รจ limitato, per il momento, a invadere i paesi confinanti. Nellโattesa ha stretto un accordo con Foxconn, gigante della telefonia di Taiwan, per produrre parte dei suoi terminali in India. Un segno dei tempi: presto la stessa Foxconn potrebbe affidare a Xiaomi delle unitร di produzione che erano prima usate da Nokia.
Huawei e Zte hanno invece rapporti privilegiati con gli operatori telefonici. A questi forniscono una parte dei loro circuiti. โSi servono di questa joint-ventureโ, spigano gli analisti, “per promuovere presso gli operatori i loro cellulari”. Un’alleanza strumentale ma molto efficace.