La Corte di Giustizia Ue intervieneย nella problematica di frode grave in materia di Iva, lunghezza dei processi e impunitร di fatto degli evasori.
Un argomento dibattuto a lungo, se si considera che solo pochi giorni fa i dati Eurostat hanno detto che all’Italia mancano oltre 47 miliardi di incassi in confrontoย a quanto potrebbe derivare di gettito dall’imposta sui consumi. Standoย alla Corte, in Italia i termini di prescrizione troppo brevi bloccanoย – in casi di frode grave in materia di Iva – sanzioni effettive e dissuasive. Per tale ragione, quanto accade potrebbe ledere gli interessi finanziari dell’Unione europea e dovrebbe condurreย i giudici italiani all’occorrenza, a disapplicare il regime della prescrizione complessiva in esame.
Oggi la Corte si รจ espressa in relazioneย a un procedimento penale, nel quale gli imputati erano accusati di “aver costituito e organizzato, tra il 2005 e il 2009, unโassociazione per delinquere, nellโambito della quale gli imputati hanno posto in essere operazioni fraudolente note come ‘frodi carosello’. Grazie a societร interposte e a falsi documenti, tali persone avrebbero acquistato bottiglie di champagne in esenzione da Iva.
Queste operazioni avrebbero permesso nello specificoย a una societร , denominata Planet, di acquistare tali bottiglie a prezzo inferiore a quello di mercato, in tal modo falsando quest’ultimo”. Il meccanismo รจ piuttosto complesso: “La Planet avrebbe ricevuto fatture emesse dalle societร interposte per operazioni inesistenti. Le stesse societร avrebbero tuttavia omesso di presentare la dichiarazione annuale Iva o, pur avendola presentata, non avrebbero comunque provveduto ai corrispondenti versamenti dโimposta. La Planet avrebbe invece annotato nella propria contabilitร le fatture emesse dalle societร interposte, detraendo indebitamente lโIva in esse riportata e, di conseguenza, avrebbe presentato dichiarazioni annuali Iva fraudolente”.