Agenzia per i beni confiscati, ci sono già diversi problemi

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Il 13 aprile prossimo è stato fissato un altro appuntamento parlamentare in Commissione Giustizia della Camera. Saranno ascoltati i magistrati esperti delle misure di prevenzione e il procuratore nazionale Antimafia riguardo l’Agenzia dei Beni Confiscati. Tuttavia si sa già che ci sono almeno 4 problemi da tenere in considerazione. 

All’ordine del giorno della prossima riunione in Commissione Giustizia c’è la discussione del testo di legge che reca norme “per accelerare i procedimenti in materia di contrasto ai patrimoni illeciti e per favorire il riutilizzo sociale dei beni e delle aziende confiscati alle mafie e tutelare il lavoro“.

Tra gli interventi che fanno discutere c’è quello sulla governance dell’Agenzia per i beni confiscati che secondo alcuni pareri sarebbe stata appesantita con il passaggio da quattro a sette componenti del direttivo e con l’inserimento di un rappresentante dell’associazionismo.

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A questo problema se ne lega un secondo di gestione dei beni dopo la confisca di primo grado: l’amministrazione infatti rimarrebbe in capo all’Agenzia lasciando i problemi finora riscontrati tutti sul piatto.

Un altro punto che fa molto discutere è quello della tutela dei terzi. Il progetto della Commissione Antimafia puntava a risolvere l’anticipata autorizzazione giudiziale a pagare i creditori strategici entro un mese dall’emissione del provvedimento di sequestro. Nel testo invece la normativa su questo punto resta immutata.

Ci sono invece delle misure di sostegno per le imprese sequestrate e confiscate nel senso che è istituito un Fondo di garanzia per l’accesso al credito ma anche con l’introduzione di sgravi contributivi per i lavoratori.

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