Cosa aumenta e cosa no con l’aumento dell’Iva

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 La maggior parte dei beni di consumi vedranno aumentare il loro prezzo dal primo luglio, giorno in cui è previsto l’aumento dell’Iva di un punto percentuale, che passerà, quindi, dall’attuale 21% al 22%. Non tutti i beni di consumo saranno interessati da questo aumento, infatti si salveranno i beni di prima necessità la cui imposta agevolata attualmente vigente resterà invariata.

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Tra questi generi di consumo ci sono gli alimenti come pane, pasta, formaggi e verdura e gli immobili adibiti a prima abitazione, che conserveranno l’aliquota al 4%.

Aliquota Iva invariata al 10% anche per beni e di servizi definiti intermedi come la carne, il pesce, i medicinali o il caffè del bar.

A subire il balzello dell’Iva che si riverserà sul costo del prodotto finale saranno i generi non di prima necessità, tra i quali figurano elettrodomestici, vino, oggetti hi-tech, vestiti e veicoli a motore.

Facendo un rapido calcolo, quando si acquisterà, dopo il primo luglio, una bottiglia di vino dal costo unitario, prima dell’aumento dell’Iva, di 10 euro, il prezzo da pagare sarà di 10,8 euro. Un televisore da 500 euro ne arriverà a costare 504 euro.

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Sembra poco, ma se si sommano tutti gli acquisti che deve fare una famiglia ogni giorno si ha la misura del peso che gli italiani dovranno sopportare.

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