Europa, mercati deboli

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I mercati europei prendono la strada dei ribassi con i dati dell’istitituto Markit che mettono in netta evidenza ancora una volta la fragilità della ripresa economia europea.

Solo la tenuta della Borsa americana, sulla falsa riga dei dati macroecononomici positivi, lima il saldo per Piazza Affari & co. A livello globale, è il calo dei prezzi del petrolio a tenere alta l’attenzione degli investitori: stando a molti analisti il trend ribassista è ormai scivolato dritto nella speculazione, anche se permangono la debolezza economica di fondo e la volontà dell’Opec di non tagliare la produzione, nonostante il calo della domanda, a spiegare la contrazione dei prezzi dal punto di vista dei fondamentali. Non sono gli unici elementi di tensione.

I verbali della Federal Reserve Bank resi noti mercoledì sera hanno evidenziato come i governatori centrali Usa stiano discutendo se dare maggiore pubblicità alle loro idee sul rialzo dei tassi d’interesse. Ma dalle minute dell’ultima riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria di Washington, è emersa anche una inedita ansia per il pericolo di deflazione; proprio oggi, l’inflazione Usa è risultata piatta.

In questo contesto, i mercati in Europa chiudono deboli: Milano perde lo 0,88% con le banche popolari in sofferenza, Parigi lo 0,74%, Londra arretra dello 0,31%, mentre Francoforte si salva e archivia la giornata in rialzo dello 0,14%. Tra i singoli titoli di Piazza Affari si guarda a Enel, che ha concluso l’offerta di vendita per la controllata spagnola Endesa. La buona domanda (1,7 volte l’offerta) ha portato il gruppo energetico ad aumentare la quantità di azioni prevista per il retail. Eni incassa invece l’upgrade da parte di Hsbc.

 

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