Greenpeace acquista miniere di carbone per chiuderle

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L’associazione ambientalista Greenpeace, approfittando del crollo dei prezzi sul mercato delle materie prime legate alla produzione di energia da fonte “tradizionale”, la sezione svedese del gruppo “arcobaleno” ha presentato una offerta concreta e finanziariamente sostenibile per acquisire una miniera di lignite nel territorio dell’ex Germania est, di proprietà del gruppo Vattenfall, controllato dal governo di Stoccolma, ma terzo produttore di energia elettrica nel “lander” tedeschi.

Vattenfall, così come tutti i produttori di energia, è alle prese con la rivoluzione in atto che sta portando alla transizione dalle fonti più o meno inquinanti (dal gas al carbone) alle rinnovabili, agli accumuli di energia e alle reti elettriche “intelligenti”. Per investire il più velocemente possibile nelle nuove tecnologie, anche il gruppo svedese ha messo in vendita gli asset cosiddetti maturi. Sempre che si trovino acquirenti.

In questo contesto, si inserisce la proposta di Greenpeace, come spiega il direttore esecutivo per l’Italia Giuseppe Onufrio: “Il nostro tentativo è quello di acquistare anche una parte delle attività, perché se non intervenissimo in quel sito c’è la possibilità di aprire almeno altre cinque miniere di lignite. Che è il tipo di carbone in assoluto più pericoloso per l’ambiente: nella miniera in Germania oggetto della nostra proposta si produce l’equivalente di 1,2 miliardi di tonnellate di emissioni di Co2: per capirci tre volte tanto le emissioni annuali dell’Italia”.

“Siamo seriamente interessati a discutere l’acquisto con Vattenfall. Conosciamo bene le prospettive dei mercati energetici e di evoluzione delle politiche sul clima”, ha scritto in una lettera la presidente di Greenpeace Svezia Annika Jacobson, che ha confermato la presentazione di una offerta alla banca d’affari Citigroup che sta seguendo l’operazione. Così come sta supportando Vattenfall in tutto il processo di dismissioni. Vattenfall non ha escluso di prendere in considerazione la proposta: “E’ una procedura aperta e tutte le offerte serie sono benvenute”, ha detto la portavoce della società energetica.

 

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