Il Senato ha approvato la Legge sugli Appalti

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Il Senato ha approvato la legge sugli appalti, con 184 sì, due no e 42 astenuti. Via libera, dunque, al ddl delega di riforma degli appalti.

Adesso la palla passa alla Camera. Il decreto delegato dovrà essere varato entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge. Il testo porterà al varo di un nuovo codice degli appalti pubblici e delle concessioni per ridurre e razionalizzare le normative di settore, predisponendo procedure “non derogabili”, con obiettivi di trasparenza e lotta alla corruzione.

Il provvedimento nasce da un testo del governo di attuazione di direttive europee, ma durante l’esame in commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama si è esteso ad un riordino complessivo a partire da un testo base messo a punto dai relatori, Stefano Esposito (pd) e Marco Lionello Pagnoncelli (Cri). M5s e Sel si sono astenuti sul voto finale.

Tra le novità introdotte e che il governo dovrà dettagliare nel decreto delegato, c’è la stretta sulle procedure in deroga per l’affidamento degli appalti e sulle varianti in corso d’opera; un ruolo centrale di indirizzo e vigilanza da parte dell’Anac; la previsione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, superando il ricorso al massimo ribasso. Vengono introdotte inoltre la previsione di un dibattito pubblico nei territori interessati; la valorizzazione della fase progettuale, limitando il ricorso all’appalto integrato e con la messa a gara dei progetti esecutivi; l’affidamento delle concessioni autostradali con procedure ad evidenza pubblica, con una disciplina transitoria per quelle vicine alla scadenza; il taglio delle stazioni appaltanti; l’estensione delle forme di partenariato pubblico privato; la valorizzazione di esigenze di sostenibilità ambientale e di clausole sociali.

Si propone inoltre la introduzione di misure di premialità per le imprese (sia legate a ‘criteri reputazionali’ sia per chi denuncia richieste estorsive); misure premiali anche per favorire la partecipazione di piccole e medie imprese nonchè l’utilizzo di manodopera locale; infine maggiore trasparenza e tutele sono richieste anche a livello dei subappalti.

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