Ilva, Ue indaga su aiuti di Stato

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L’Ue vuole vederci chiaro sul supporto italiano all’Ilva. Vuole conoscere le dinamiche e approfondire le immagini.

Così, la Commissione europea desidera allargare al finanziamento di trecento milioni di euro accordato dallo Stato all’Ilva lo scorso dicembre l’indagine già aperta per aiuti di Stato nei confronti delle operazioni che sono concernenti l’acciaieria di Taranto.

A dichiararlo è proprio l’esecutivo europeo precisando che l’avvio dell’inchiesta “approfondita” non implica il blocco degli interventi destinati a combattere l’inquinamento.

Si legge in una nota:

La Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita per stabilire se il sostegno dato dallo Stato italiano alle acciaierie Ilva rispetti la normativa UE sugli aiuti di Stato. Nell’indagine la Commissione vaglierà in particolare se l’accesso agevolato al finanziamento accordato all’Ilva per ammodernare lo stabilimento di Taranto conferisca all’azienda un vantaggio indebito precluso ai concorrenti.

La nota, tuttavia, aggiunge:

Data l’urgenza di decontaminare il sito la decisione della Commissione prevede inoltre garanzie che consentono all’Italia di attuare immediatamente il risanamento ambientale. L’avvio di un’indagine approfondita offre ai terzi interessati la possibilità di presentare osservazioni sulle misure sottoposte a valutazione, senza pregiudicare l’esito dell’indagine stessa. Alla luce dei problemi di sovraccapacità presenti nell’industria siderurgica dell’Ue, le norme Ue sugli aiuti di Stato, consentono solo di promuovere la competitività a lungo termine e l’efficienza delle acciaierie, ma non di sostenere i produttori che versano in difficoltà finanziarie. Tali norme sono state applicate sistematicamente in vari Stati membri.

In questo senso, Margrethe Vestager, Commissaria responsabile della politica della concorrenza, ha ribadito che “in tutta l’Ue l’industria siderurgica deve fare i conti con la sovraccapacità a livello mondiale e con la forza delle importazioni, sfide alle quali occorre rispondere migliorando la competitività mondiale del settore nel lungo periodo. In quest’ottica, le norme Ue sugli aiuti di Stato consentono agli Stati membri, per esempio, di sostenere le attività di ricerca o di alleviare i costi energetici delle imprese siderurgiche, mentre la Commissione si occupa di evitare distorsioni nel commercio internazionale applicando provvedimenti antidumping o antisovvenzioni”.

 

 

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