In discesa gli indici Usa dopo l’annuncio di un rialzo dei tassi a breve

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 La Borsa americana, non ha reagito per niente bene né alla pubblicazione di alcuni dati macro economici poco convincenti né tanto meno alle dichiarazioni fatte dal presidente della Federal Reserve di St Louis, James Bullard, che ha annunciato la possibilità che possa esserci  un primo rialzo del costo del denaro da parte della Fed già nel primo trimestre del 2015.

Le attenzioni sono puntate sui dati sulle richieste di sussidi che, nell’ultima settimana, rimane vicino ai minimi dalla metà del 2007. Stando a quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, nella settimana conclusa il 21 giugno, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono diminuite di 2.000 unità a 312.000. Il dato è lievemente peggiore delle stime degli analisti, che avevano stimato un calo a 310.000 unità.

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Nel mese di maggio sono aumentate sia le spese sia i redditi personali. Le spese sono infatti aumentate dello 0,2% (leggermente sotto il consensus fissato a +0,4%), mentre i redditi personali hanno rispettato le attese, facendo segnare +0,4%.

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Va ricordato però che un’importante misura dell’inflazione tanto cara alla Federal Reserve (il cosiddetto indice Pce, personal consumption expenditures) è aumentata su base annuale all’1,8%, massimi dell’ottobre 2012. La Federal Reserve mira a far salire l’inflazione verso il target del 2% essendo convinta che sarebbe positiva per l’economia. La scorsa settimana il governatore Janet Yellen aveva detto che se il mercato del lavoro migliora e se l’inflazione si sposta in area 2% prima di quanto atteso, “l’aumento dei tassi di interesse potrebbe essere più rapido di quanto attualmente stimato”.

 

 

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