Investimenti, nuove regole Ue per le aziende automobilistiche

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Portare avanti una azienda automobilistica non è cosa facile durante gli ultimi tempi. Lo fanno notare anche gli esperti dell’agenzia di rating Standard&Poor’s, dove si suggerisce al comparto di fare ricorso alla sfera di cristallo per cercare di capire quali saranno i trend migliori d’ora in poi. Basti pensare a quanto sia alta la domanda di vetture economiche, ma anche quella di quattro ruote di lusso. Insomma, un atteggiamento ‘bi-polare’ del consumatore che è difficile da decifrare, anticipare e cavalcare. Fanno sapere dall’agenzia di rating:

Una cosa è certa. In un ambiente di mercato fluido e talvolta fuorviante, le automobili si metteranno a dieta di emissioni di carbonio. Le restrizioni a livello normativo sulle emissioni e le politiche dei governi sull’efficienza porteranno ad alzare l’asticella degli obiettivi nel prossimo decennio. Gli obiettivi europei fissati al 2020-2021 saranno parte integrante di quel sistema di regole che porteranno i produttori di automobili a doversi adeguare ai nuovi standard.

S&P, che in una recente ricerca ha già evidenziato che l’industria automobilistica è stata una delle principali fautrici della ripresa degli investimenti (capex) a livello globale, aggiunge ora che proprio la necessità di adeguare dal punto di vista ambientale la propria produzione comporterà un alto livello di capex anche per i prossimi anni, dalla ricerca e sviluppo alla produzione vera e propria. Mentre la maggior parte delle auto centra oggi con facilità i requisiti normativi, sarà più impegnativo rispettare i prossimi parametri Ue, che definiscono i limiti ammissibili per le emissioni di gas di scarico di tutti i nuovi veicoli nei 28 Stati membri

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