Klesch mira a conquistare l’acciaio e corteggia l’Ilva

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Nel comparto dell’acciaio, c’è un nome pressochè nuovo che inizia a farsi strada. E’ quello del miliardario Gary Klesch, che da qualche tempo mira a conquistare questa fetta di mercato, come immaginato dopo la sua entrata nell’azienda italiana Leali Steel con una quota. Giovedì, in maniera del tutto non prevista, il Gruppo Klesch ha firmato un memorandum d’intesa che posizionerà l’azienda tra le principali realtà nel panorama siderurgico nel ‘Vecchio Continente’. Il gruppo Tata Steel Corus ha, infatti, venduto completamente i propri asset di lunghi British. Si tratta dei siti di Teesside, Dalzell e Clydebridge in Scozia. Klesch, pertanto, incrementa il suo core business raggiungendo una capacità produttiva che oscilla tra i 4,5 e i 5 milioni di tonnellate annue. Non è la prima volta che il miliardario americano tratta con gli indiani di Corus. Nel 2009, infatti, Klesch concretizzò l’acquisizione di alcune fonderie di alluminio entrando, di fatto, nel Gotha mondiale dei metalli. Adesso, invece, spetta all’acciaio e ci si muove di gran carriera anche sul fronte italiano. Principalmente, ciò si verifica perché Leali Steel potrà laminare anche prodotti da ciclo integrale, evolvendosi per quanto riguarda la qualità e le tipologie di gamma. In secondo luogo ciò accadrà perché, forte della nuova posizione, stando a fonti attendibili, Klesch non avrebbe abbandonato l’idea di poter inglobare nel proprio gruppo anche gli asset di Piombino. Per questo motivo, se ciò si verificasse, non sarebbe solo Cevital ad insediare la corte di Jindal per il secondo polo produttivo italiano.
Indiscrezioni, infine, darebbero Klesch pronto a richiedere un appuntamento con il commissario Ilva, Piero Gnudi, per poter valutare anche il caso Ilva. Dobbiamo aspettarci che Klesch abbia un ruolo da protagonista nel panorama dell’acciaio mondiale.

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