Mercati deboli in attesa del meeting Bce

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C’è molta cautela sui mercati europei che oggi hanno inaugurato la prima seduta mensile. Il mese di ottobre si è chiuso con un rimbalzo positivo a seguito del sorprendente annuncio della Boj. La Banca giapponese, infatti, ha deciso all’improvviso di adottare nuove misure a supporto dell’economia del Paese.

In giornata, invece, si sono già verificati ribassi (anche se moderati) sui principali listini del ‘Vecchio Continente’.

In Europa, infatti, gli indici preferiscono mantenere un atteggiamento prudente a seguito delle indicazioni arrivate stamattina dal comparto manifatturiero dell’eurozona che rimane debole. Per via della scarsa domanda che ha continuato a condizionare la crescita sia della produzione che dei livelli occupazionali dei paesi membri della divisa unica, ad ottobre il settore manifatturiero dell’eurozona è rimasto in una condizione di quasi stagnazione.

Nello specifoco, nell’Area dell’Euro nella lettura finale l’indice Pmi manifatturiero è calato a 50,6 punti dai 50,7 punti della passata indicazione. Non sono giunti segnali migliori né dal nostro Paese (con l’indice che è scivolato a 49 punti) e neppure dalla Francia, dove il Pmi manifatturiero è aumentato a 48,5 punti ma si è mantenuto sotto la soglia critica dei 50 punti. In Germania  il Pmi manifatturiero è sceso, invece, a 51,4 punti a ottobre.
Gli economisti di Markit sottolineano:
Durante l’inizio dell’ultimo trimestre la prestazione del settore manifatturiero dell’eurozona è risultata generalmente debole, e questo perché il settore ha difficoltà a recuperare quel ritmo perso dopo il rallentamento di metà anno. È alquanto improbabile che il settore possa quindi fornire alcuno stimolo significativo alla crescita sofferente del Pil dei paesi della moneta unica.
Sotto le attese degli analisti il Pmi manifatturiero della Cina che si è attestato a ottobre a 50,8 punti dai precedenti 51,1 punti. Il dato è sotto le attese degli analisti pari a 51,2 punti.
Intanto giovedì prossimo si terrà la riunione mensile del consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce). All’ordine del giorno un eventuale aumento dei tassi di interesse.

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