Musica digitale, la sfida tra Spotify e Apple

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La sfida della musica digitale si sposta a Washington, dove Spotify fa ‘gruppo’ per animare i sospetti dell’Antitrust su Apple Music, il nuovo servizio in streaming offerto da Cupertino.

Osservando come la musica di Apple minaccia la concorrenza con accordi scorretti con le case discografiche, Spotify cerca di capitalizzare sulla battaglia avviata, e vinta, dalle autorità americane su Cupertino sul cartelle dei prezzi degli ebook. Il pressing di Spotify si inserisce sulla scia delle indiscrezioni secondo le quali la Federal Trade Commission starebbe valutando Apple Music, anche se nessuna indagine è stata aperta.

La forte attività di lobbying di Spotify mette in luce la rivalità fra i due colossi per l’industria della musica: un settore in forte crescita e sul quale Apple punta ad affermarsi, così come ha fatto sul mercato degli smartphone. I dati sulle spese di lobby delle due aziende mostrano come la guerra a distanza sia accesa. Apple – riporta la stampa americana – ha speso 1,2 milioni di dollari nei primi tre mesi dell’anno per difendere i propri interessi a Washington, con priorità sui temi del copyright. Spotify ha invece di recente scritto ai suoi clienti invitandoli a cancellare gli abbonamenti sottoscritti tramite l’App Store di Apple e a rifarli usando direttamente il suo sito.

Per ora nessun commento ufficiale. “L’industria della musica sta evolvendo e vogliamo che si evolva in modo positivo per i consumatori e per chi ha i diritti” afferma Spotify, sottolineando di aver “regolari discussioni con esponenti del governo su vari temi, inclusa la proprietà intellettuale, il copyright e la concorrenza”. Secondo indiscrezioni, Spotify a Washington avrebbe messo in evidenza come Apple starebbe approfittando delle sue dimensioni per spuntare accordo scorretti con le case discografiche per il suo servizio di streaming. Spotify si è rivolta direttamente al presidente della commissione giudiziaria della Camera, Bob Goodlatte, e al numero uno della sotto commissione antitrust della Camera, Tim Marino.

 

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