Il debito delle Amministrazioni pubbliche ha fatto registrare l’ennesimo incremento in maggio portandosi aย 23,4 miliardi e segnando un nuovo picco dopo i numeri di aprile.
L’incremento del debito รจ stato molto piรน alto rispettoย al fabbisogno del mese (4,3 miliardi) principalmente per lโaumento di 17,8 miliardi delle disponibilitร liquide del Tesoro (a fine maggio pari a 100,9 miliardi; 92,3 a maggio del 2014). In sostanza, il Tesoro ha fatto cassa durante il mese di maggio ben oltre le necessitร di finanziamento per coprire il disavanzo tra spese ed entrate (il fabbisogno), e ora ha parcheggiato sul proprio conto corrente di via Nazionale oltre 100 miliardi, dai quali attingere in caso di necessitร . Una scelta che a distanza di poche settimane pare azzeccata, se si pensa alla (pur leggera) tensione legata alla Grecia sul mercato dei titoli di Stato. Ieri, dopo l’asta di Btp del Tesoro, una nota degli analisti di Intesa Sanpaolo spiegava che “la disponibilitร sui conti del Tesoro presso la Banca dโItalia dovrebbe scendere secondo le nostre stime a 67 miliardi di euro a fine agosto da 87 miliardi di fine luglio”, per cui si prospetta una discesa nei prossimi mesi.
Da segnalare poi altri effetti composti: “Complessivamente la rivalutazione dei titoli indicizzati allโinflazione, il deprezzamento dellโeuro e lโemissione di titoli sopra la pari hanno accresciuto il debito per 1,3 miliardi”, spiega una nota di Bankitalia. Con riferimento ai sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali รจ aumentato di 22,9 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,5 miliardi; il debito degli Enti di previdenza รจ rimasto sostanzialmente invariato.
Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a maggio a 31,0 miliardi, stabili rispetto allo stesso mese del 2014. Nei primi cinque mesi del 2015 le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 146,2 miliardi, in lieve aumento rispetto a quelle relative allo stesso periodo dellโanno precedente (145,4 miliardi).