Pensioni, Moscovici è sicuro che l’Italia risolverà il problema

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La Commissione europea si augura un intervento celere del governo italiano a seguito della sentenza della Consulta sulle pensioni.

 

A dichiararlo è il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, il quale oggi ha avuto un bilaterale sul tema con il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: “Ho la sensazione – ha dichiarato Moscovici -, il sentimento che le autorità italiane siano pienamente coscienti del problema derivante dalla sentenza della Corte costituzionale sulle pensioni e che vogliono trattarlo rapidamente: questo è ciò che la Commissione si augura”.

Oggi, infatti, Padoan ha avuto un summit a Bruxelles con Moscovici e con il commissario Ue Valdis Dombrovskis per discutere della situazione dei conti pubblici dopo lasentenza della Corte costituzionale sulla mancata indicizzazione delle pensioni. “Troveremo una soluzione che sarà in armonia con i dettami della sentenza della Corte e che rispetterà i parametri che stanno già nel Def”, ha detto il ministro al suo arrivo all’Eurogruppo che ha per oggetto la delicata questione greca.

Nel Documento di economia e finanza, ha aggiunto sempre prima del summit, “ci sono vari coefficienti fiscali che sono rilevanti ai fini del rispetto delle regole, l’indebitamento, l’aggiustamento strutturale per l’Mto (gli obiettivi a medio termine, ndr) e la regola del debito. Sono descritti nel Def e contiamo di restare entro quei parametri”, ha concluso il ministro ribadendo la posizione espressa ieri dal Tesoro. La Commissione Ue aveva sottolineato che avrebbe conto solo delle informazioni a propria disposizione nell’elaborare le Raccomandazioni specifiche per Paese, che dovrebbero essere pubblicate mercoledì prossimo. Per l’Italia, le fonti Ue parlavano nel fine settimana di un “monitoraggio”, che per il Tesoro stesso fa parte della normale attività di controllo europeo.

Sempre nel fine settimana, Padoan ha confermato la volontà di procedere con rimborsi e indicizzazioni progressivi, per minimizzare al massimo l’impatto sui conti pubblici che dovrebbe essere di molto inferiore anche alle ipotesi finora circolate di 4-5 miliardi.

 

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