Per Confcommercio i consumi sono fermi

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Incertezza economica, poca fiducia. Consumi fermi. Questa la fotografia dell’Italia di oggi? Si se ci affidiamo a Confcommercio. L’esecutivo Renzi prova, secondo quanto dice, a cambiare la situazione e a mettere più soldi nelle. Eppure, il quadro offerto dall’ente è negativissimo. Le stime per il Prodotto interno lordo di quest’anno sono viste al ribasso e sono state tagliate rispettivamente a -0,2% (da +0,3%) e a +0,6% dallo 0,9%.

Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio, promuove il taglio delle tasse nella manovra di stabilità ma non apprezza il Tfr in busta paga dal momento che può creare problemi alle imprese più piccole.

Questo l’outlook di Confcommercio di concerto con il Censis:

I consumi sono fermi e il clima di fiducia è in deterioramento nel secondo semestre del 2014, con un visibile calo di fiducia anche nei confronti del governo che scende al 58,7% dal 76,7% registrato subito dopo l’arrivo di Renzi a Palazzo Chigi. Per il 44% delle famiglie la capacità di spesa è peggiorata e quasi il 70% guarda con incertezza e pessimismo ai prossimi mesi. I segnali di allentamento della crisi sono sistematicamente annullati dalle difficoltà degli italiani che non vedono migliorare la loro capacità di spesa essendo oberate da tasse, bollette e spese incomprimibili come quelle mediche.

Durante il secondo semestre dell’anno, la stragrande maggioranza dei nuclei familiari dichiara di aver pareggiato le spese tra entrate e uscite. Nel contempo, scende dal 14% al 9,8% la percentuale delle famiglie che hanno provato a mettere da parte qualcosa. Rimane invece stabile al 18% rispetto alla prima parte dell’anno la quota di famiglie in più seria difficoltà che non riescono a coprire le spese con il proprio reddito e che devono ricorrere a prestiti o attingere ai risparmi.

 

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