Prysmian, sottomarino da record

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L’opera ha un valore imponente. Si tratta di una commessa da oltre 550 milioni che sicuramente conta per il bilancio della società. Tuttavia a fare ancora più notizia, è il fatto che – una volta costruita – sarà la linea elettrica sottomarina più lunga mai costruita al mondo.


Se la è aggiudicata il gruppo Prysmian (ex Pirelli Cavi), leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, società con sede in Italia e quotata a Piazza Affari: si tratta di una interconnessione sottomarina ad alta tensione in corrente continua fra Norvegia e Gran Bretagna, che metterà in contatto la rete norvegese Statnett SF e la britannica National Grid. “Il progetto NSN Link – si legge ina una nota ufficiale – sarà il primo sistema in cavo per la trasmissione di energia a collegare queste due nazioni, la sua realizzazione è di elevato valore strategico per lo scambio commerciale di elettricità fra le reti di Norvegia e UK e offrirà, peraltro, un veicolo per condividere energia proveniente da fonti rinnovabili e incrementare la sicurezza delle forniture elettriche”.

Si tratta di un altra tassello per la costruzione di una rete europea, che metta in collegamento le varie nazioni e le varie macro-aree della Ue (pur considerando che per il momento la Norvegia non fa parte dei membri di Bruxelles). Il collegamento serve anche “per attuare la strategia di rafforzamento delle reti elettriche in Europa, che prevede una riduzione dei prezzi delle forniture grazie all’immissione di energia più pulita in sostituzione di quella proveniente da impianti di generazione obsoleti prossimi all’uscita dal servizio in Gran Bretagna”.

L’intero progetto stabilirà un nuovo record assoluto, trattandosi del più lungo collegamento sottomarino ad alta tensione mai installato, con un tracciato di circa 740 km fra le stazioni di conversione di Kvilldal, Norvegia e Blyth,

Per Prysmian una buona notizia il fatto che proseguano gli investimenti per le reti elettriche su grande distanza, visto che la società deve afr fronte alla riduzione di spese per l’esplorazione di nuovi giacimenti petroliferi, settore per il quale fornisce i cavi per i grandi impianti di estrazione nelle profondità marine.

 

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