Redditometro, si parte il 1° aprile

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 Ci sono stati molti problemi da risolvere per far sì che il Redditometro, il nuovo strumento di cui si è dotato il Governo allo scopo di stanare tutti i possibili evasori fiscali, potesse effettivamente entrare in vigore.

Ora ci siamo e dal 1° aprile 2014 scatteranno i primi controlli su tutti i contribuenti che, nel caso di un evidente scostamento tra i redditi effettivamente dichiarati e il tenore di vita, saranno chiamati dal Fisco a chiarire la loro situazione.

Fin dall’inizio, comunque, è stato chiarito che il Redditometro sarà uno strumento ‘morbido’, nel senso che i contribuenti avranno la possibilità di giustificare la propria posizione prima che scatti un vero e proprio accertamento da parte del Fisco.

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Quali dati verranno esaminati?

I dati che saranno analizzati dal Fisco in questa prima fase del redditometro sono quelli riferiti al 2009, ovvero quelli che compaiono nella dichiarazione dei redditi del 2010.

In caso di uno scostamento tra i redditi dichiarati e il tenore di vita sostenuto dal contribuente superiore al 20%, il Fisco invierà una prima lettera.

Lettera, contraddittorio e accertamento: l’iter del redditometro

Il contribuente che riceve la comunicazione da parte del Fisco ha la possibilità di chiarire la sua posizione, controllando e giustificando le spese contestate attraverso la presentazione di tutta la documentazione relativa a spese certe (ristrutturazioni, spese mediche, contributi, ecc. ), elementi certi (auto, casa, ecc.) e investimenti riferiti all’anno 2009.

Dopo di ciò si darà il via al contraddittorio vero e proprio in cui il contribuente dovrà giustificare attraverso ricevute, copie di versamenti e ogni altra documentazione utile da dove sono arrivati i soldi con i quali ha sostenuto le spese contestate.

Il Fisco studierà questa documentazione che, nel caso non risultasse convincente, chiederà al contribuente di presentarsi per un altro incontro durante il quale gli sarà presentata una proposta di adesione, ovvero il pagamento di quanto dovuto al Fisco.

Il contribuente può accettare la proposta e pagare quanto richiesto entro 15 giorni, oppure rifiutare e procedere ad un altro contraddittorio presentando altra documentazione.

 

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