Il semestre europeo dell’Italia parte con cattivi dati sul lavoro

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 Si è aperto con la paura per la disoccupazione che in Italia, a maggio, è tornata a salire fino al 12,6%, al 43% tra i giovani, il semestre europeo di presidenza italiana. Anche per questo motivo al momento del cambio di guida al vertice dell’Ue, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha chiesto ai partner europei di rilanciare la crescita senza fare appello a nuove regole, ma soltanto sfruttando la flessibilità già prevista dai trattati. Resta  atteso il discorso del premier, Matteo Renzi, davanti al Parlamento europeo.

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Intanto, in ambito internazionale, va avanti il miglioramento dell’indice anticipatore dell’attività manifatturiera in Cina, calcolato dalla banca Hsbc. A giugno l’indice si è affermato a 50,7 superando per la prima volta da gennaio la soglia di 50, sotto cui l’attività manifatturiera è in contrazione e oltre la quale, al contrario, è in estensione. In Germania, al momento, la disoccupazione è ferma al 6,7%, mentre nell’Eurozona l’indice Pmi manifatturiero scende a 51,8 punti a giugno, al valore più basso in sette mesi. Dagli Stati Uniti, invece, scontenta l’indice Ism manifatturiero calato a 55,3 punti in giugno da 55,4 in maggio: il dato è meno buono delle attese degli analisti che si aspettavano un’accelerazione a quota 55,9 punti, ma l’economia rimane in ogni caso in espansione. Salite dello 0,1% le spese per le costruzioni, mentre il Pmi manifatturiero è salito a 57,3, da 56,4 in maggio. L’Ocse ha inoltre rilevato anche una leggera accelerazione dell’inflazione nell’area a maggio. Giovedì, è attesa la riunione della Bce (l’agenda dei mercati).

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