Semplificazioni, come funzionano le dichiarazioni di intento?

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Si parla molto in questi giorni degli adempimenti che riguardano il decreto semplificazioni. Uno dei provvedimenti di cui si parla maggiormente concerne le dichiarazioni di intento degli esportatori.

Di cosa si tratta?

Per ottenere la certezza che il fornitore recepisca la richiesta di non applicare lโ€™Iva a partire dai primi giorni di gennaio, la procedura ha previsto la spedizione anticipata delle lettere dโ€™intento durante il mese in corso: dicembre 2014. Il decreto 175 ha ribaltato tale adempimento, statuendo che lโ€™esportatore ha lโ€™obbligo di inviare la lettera di intento prima allโ€™Agenzia delle Entrate tramite canali telematici e successivamente al fornitore a mezzo carta, di concerto con la ricevuta di trasmissione.

Il provvedimento del 12 dicembre scorso ha contemplato un periodo transitorio sino allโ€™11 febbraio 2015. In questo ciclo temporale continueranno ad avere efficacia le dichiarazioni cartacee, ma al fine di indirizzare al meglio la gestione di questi documenti sarebbe meglio essere a conoscenza nel dettaglio di cosa si dovrร  fare successivamente al termine del periodo stabilito.

Nello specifico, occorre sapere se una dichiarazione di intento con efficacia entro lโ€™11 febbraio andrร  comunque inviata al fisco dallโ€™esportatore e non, invece, dal fornitore. Per questโ€™ultimo, tutti gli obblighi di comunicazione cesseranno nel 2015.

Occorre inoltre sapere se questo destino toccherร  soltanto alle dichiarazioni di intento che hanno una durata superiore, quali ad esempio quelle che saranno valide per tutto il prossimo anno.

Per il momento, la situazione sulle lettere di intento รจ la seguente:

gli esportatori che desiderano acquistare senza Iva a partire dal 2 gennaio del prossimo anno dovranno inviare la dichiarazione (cartacea) dโ€™intento ai fornitori giร  durante questi giorni, al fine di consentire ai fornitori di acquisirle nelle loro procedure.

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