Il Decreto Salva Roma è in vigore, cosa prevede il testo?

 Per Matteo Renzi il primo Consiglio dei Ministri, non contando quello del suo insediamento, è stato piuttosto turbolento, ma ha comunque portato un primo risultato, ovvero l’approvazione del Decreto Salva Roma dopo l’acceso scambio di messaggi avvenuto nei giorni scorsi tra il neo Primo Ministri e il Sindaco di Roma Ignazio Marino.

Il Decreto, infatti, era sull’orlo di saltare e di mettere Roma a forte rischio di default. La Capitale, infatti, ha un enorme buco di bilancio che, se non risanato almeno in parte, potrebbe portare al collasso della città.

Decreto ‘Salva Roma’: come funziona il risanamento dei conti

 Approvato il decreto ‘Salva Roma’, in giornata sul tavolo del Consiglio dei ministri e atto a risanare i conti della Capitale. Come funziona? Come verranno utilizzati i conti? Quello che occorre ribadire è che in primo luogo il decreto statuisce tutte le misure atte a questa manova, ivi compresa quella relativa alla Tasi al 0,8%, già disciplinata dal precedente esecutivo guidato dall’ormai ex Premier Enrico Letta.

Il Consiglio dei ministri vara il nuovo decreto ‘Salva Roma’

 Il Consiglio dei ministri ha dato il suo personale ‘nulla osta’ al decreto sugli Enti locali. Esso disciplina in toto le nuove misure che passano alla storia con la nomenclatura “Salva Roma”. Il decreto, inoltre, mette in sicurezza i conti della Capitale. Non si parla solo della spinosa questione che ha portato al botta e risposta tra Marino e Renzi sul tono delle rivendicazioni – per giunta legittime – espresse dal primo cittadino. All’attenzione del Consiglio dei ministri è andata anche la maggiorazione della Tasi fino allo 0,8 per mille già contemplata dal precedente esecutivo guidato da Enrico Letta: è stata approvata dall’esecutivo.