PA, dirigenti Inps hanno lo stipendo più alto

Gli ultimi dati del conto annuale predisposto dalla Rgs-Igpo, aggiornato al 2013, sono stati girati alla Corte dei Conti, che ha fornito la lista degli stipendi più proficui nel comparto della Pubblica Amministrazione. Stipendi con molti zeri, che raccontano di un’Italia che ‘se la passa bene’ in questi tempi di recessione.

Dall’Europa 5 miliardi per Smart City per rinnovare

 Allo Smart City Med, la manifestazione che è stata organizzata da Forum Pa a Napoli, il vicesindaco Tommaso Sodano, che ha anche la delega alla Smart City ha affermato: “L’Innovazione nelle città può far uscire dalla crisi un Paese più forte e competitivo e può promuovere una ripresa economica che offra buon lavoro ai giovani e a quanto sono stati estromessi dal mondo produttivo”.

Per creare delle città sostenibili, con una migliore organizzazione e con servizi offerti ai cittadini, l’Europa ha previsto dei fondi. La nuova programmazione europea porterà alle città italiane circa 5 miliardi di euro da utilizzare per progetti di miglioramento dell’ambiente urbano.

 

Migliora la qualità della vita nelle città italiane nonostante la crisi

 

Il presidente di Forum Pa Carlo Mochi Sismondi ha detto: “Con la programmazione europea 2014-2020 arriveranno sulle nostre aree urbane meridionali una montagna di soldi: sempre se sapremo immaginare e progettare innovazioni possibili. L’esperienza della passata programmazione non è certo brillante, nonostante le accelerazioni di questi ultimi due anni, possiamo e dobbiamo far meglio. Ma possiamo riuscirci solo se amministrazioni, aziende, mondo della ricerca, terzo settore e cittadinanza attiva sapranno lavorare assieme. Smart City Med si propone proprio questo obiettivo.

Con Smart City si lavora quindi per città intelligenti. Il programma è l’occasione per mostrare il divario tra nord e sud in Italia. In effetti, nella classifica delle città più intelligenti la prima del sud è Cagliari che si trova oltre il 45esimo posto. Seguono Lecce e Bari mentre agli ultimi posti ci sono Crotone, Enna e Caltanissetta.

Possibile rinnovo dei contratti pubblici solo nel 2015

 L’ inaugurazione a Roma del Forum sulla Pubblica Amministrazione è stata l’ occasione, per il ministro Giampiero D’ Alia, di fare il punto della situazione sulle misure e sui provvedimenti che il Governo ha in serbo per l’ intero comparto dell’ amministrazione pubblica. A partire, ovviamente dai contratti dei dipendenti della PA, da diverso tempo in attesa di rinnovo.

Ad aprile le retribuzioni sono cresciute più dell’inflazione

In merito a questo spinoso tema, tuttavia, il Ministro della PA ha annunciato che uno sblocco degli stessi non potrà venire prima del 2015, a causa della mancanza delle necessarie coperture per i rinnovi (più o meno quantizzabili in circa 7 miliardi per un triennio).

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Per i dipendenti pubblici, dunque, anche per tutto il 2014, non ci saranno novità sostanziali: il Governo continuerà ad adottare la sua politica di risparmio, che ha già fatto accantonare allo stato circa 13 miliardi.

Spending review e blocco del turn over generazionale sembrano dunque aver dato i loro frutti, ma il Ministro ritiene che sia necessario sin da subito aprire le discussioni con i sindacati per valutare future modalità dei rinnovi e per evitare, applicando queste politiche lineari, di invecchiare troppo la platea dei dipendenti pubblici.

Arrivano ai Comuni i primi soldi dal decreto attuativo

 Mentre sul fronte del decreto sblocca – debiti delle PA si aspetta, dopo il sì dell’ Aula di Montecitorio, anche il  via libero del Senato che dovrà trasformare il provvedimento in legge entro il prossimo 7 giugno, sul fonte del decreto attuativo le cose procedono a vele spiegate.

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E’ stato infatti approvato contestualmente il provvedimento che liquida i primi 4,5 miliardi che finiranno nelle mani di Comuni e Province, ripartiti però nella misura di 3,5 e di 1 milione – circa, sulla base delle richieste pervenute entro il 30 aprile scorso.

Verrà dunque presto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il testo del Decreto attuativo in questione che era in effetti atteso entro il 15 di maggio e che, rispetto alle attese, deluderà solo per un ammanco di 700 milioni. Mancheranno, infatti, circa 500 milioni ai Comuni e circa 200 milioni alle Province.

> Il decreto sui debiti delle PA passa al Senato

Ma l’ assenza dei 700 milioni, assicurano, sarà solo temporanea, poiché entro il prossimo 15 luglio, attraverso il decreto ministeriale che distribuirà i 500 milioni di allentamento del Patto di stabilità si arriverà ad una ulteriore copertura. L’ ultimo step, infine, sarà assicurato dal Patto verticale incentivato da 1,2 miliardi, che dovrà fornire nuovi spazi di liquidità e coprire le nuove richieste delle PA pervenute entro il prossimo 5 luglio.

Il decreto sui debiti delle PA passa al Senato

 Nella giornata di ieri l’ Aula di Montecitorio ha finalmente approvato il decreto sui debiti delle Pubbliche Amministrazioni, grazie al quale saranno erogati, nel giro di due anni, i primi 40 miliardi a copertura dei crediti delle imprese. Ora quindi il provvedimento, che ha ottenuto il voto di 450 parlamentari – di parte Pd, Pdl, Scelta civica, Lega, Sel e Fratelli d’Italia, passerà al vaglio del Senato, che avrà il compito di trasformarlo in legge entro il prossimo 7 giugno.

> Oggi alla Camera il decreto sui debiti delle PA

Ci sono stati, tuttavia, rispetto all’ esito della votazione, anche 107 astenuti: si è trattato dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che si sono detti contrari all’ impianto della futura legge.

Ad ogni modo il governo già pensa ad un secondo sblocco dei debiti, una fase due in cui liquidare altri 20 miliardi, recuperati però solo attraverso la legge di stabilità 2014, che dovrà anche indicare dove reperire le risorse.

Le imprese italiane non chiedono prestiti e il credito peggiora

Intanto, tuttavia, ecco i principali contenuti del decreto: Comuni e Province avranno un mese di tempo per pagare i loro debiti, così come le società in house. Il credito, inoltre, potrà essere accettato per compensare i ruoli emessi fino al 31 dicembre 2012.

Le misure del nuovo piano anti – burocrazia

 Uno dei primi compiti che il nuovo governo si troverà ad affrontare sarà quello di semplificare e snellire ulteriormente il pesante apparato della burocrazia italiana, secondo termini e modalità ancora più profonde e strutturali di quelle applicate dai precedenti governi.

> Calendario in 15 tappe per il rimborso dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni

Proprio per questo motivo si parla in questi giorni della preparazione di un certo piano anti – burocrazia che raccolga al suo interno tutti i possibili provvedimenti che potrebbero essere presto applicati per rendere l’ organizzazione e le strutture della Pubblica Amministrazione italiana più dinamiche ed efficienti.

> Una nuova burocrazia per un nuovo governo

Ma quali sono, nello specifico, le misure e i provvedimenti che saranno adottati a tale scopo? Per il momento le proposte sono relative a quattro interventi strutturali:

  1. l’eliminazione di tutte le autorizzazioni non indispensabili, così come suggerito anche dal documento redatto dai saggi, che dovrebbe far seguito però ad una corretta valutazione dell’effettivo perso burocratico di ogni attività. Semplificazione e nuova ondata di liberalizzazioni, dunque, per dar nuovo slancio anche all’economia
  2. la possibilità per le aziende creditrici della PA di ricorrere ad un indennizzo contro le lentezze della macchina burocratica
  3. l’adozione di un metodo standard in edilizia per la Segnalazione di inizio attività (Scia)
  4. l’unificazione dei documenti di riconoscimento (CF, CI, TS)
  5. la misurazione e la valutazione dell’attività dei dipendenti pubblici di ogni livello

Le priorità per il nuovo governo secondo Squinzi

 In una intervista tenuta ai microfoni di Radio Uno Rai il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha segnalato al mondo politico quali dovrebbero essere le priorità per il governo che dovrà nascere a breve.

Come Squinzi si è trovato più volte a ribadire anche nelle settimane passate, uno dei primi impegni della nascente coalizione politica dovrebbe essere a suo giudizio rappresentato dalla risoluzione definitiva del problema dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni, una questione di primaria importanza per l’economia italiana che tuttavia non ha ancora trovato soluzione.

Calendario in 15 tappe per il rimborso dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni

Il secondo punto all’ordine del giorno, invece, dovrebbe essere rappresentato dalla riduzione del costo del lavoro e all’interno di questo tema specifico, dalla necessaria abolizione dell’ IRAP, una tassa ingiusta che al giorno d’oggi grava sulle spalle già provate delle imprese.

Giorgio Squinzi chiede azioni forti al nuovo governo e boccia Grillo

Secondo il Presidente di Confindustria, dunque, questi provvedimenti potrebbero agevolare entro la fine dell’anno almeno una debole ripresa economica, ripresa che appare possibile, però, a patto che il mondo della politica e quello dell’economia cooperino per riportare l’intero universo degli scambi e dei profitti sui binari dell‘economia reale.

Il presidente di Confindustria, inoltre, intravede in Napolitano la giusta figura istituzionale in grado di agevolare questo processo, anche se ritiene indispensabile in questa situazione estrema disponibilità alla concertazione da parte di tutte le rappresentanze e le parti in causa.