Tlc, Drahi offre dieci miliardi per rilevare Bouygues Telecom

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C’รจ molto fermento nel grande mercato europeo delleย telecomunicazioni. Il miliardario francese Patrick Drahi, proprietarioย del conglomerato Altice, ha comunicatoย un’offerta superiore ai 10 miliardi di euro per acquisireย Bouygues Telecom, il terzo gruppo transalpino di telefonia mobile.

Lo riporta la stampa francese, dopo le indiscrezioni del Journal du Dimanche. Martedรฌ si riunirร  un cda di Bouygues per esaminare l’offerta.

Altice ha giร  rilevato nel 2014 per 17 miliardi di euro il secondo gruppo di telefonia mobile francese, Sfr, da Vivendi, e l’ex monopolista portoghese, Portugal Telecom per 9 miliardi. L’ultimo colpo dell’iperattivo Drahi รจ stato l’acquisto di Suddenlink, il nono fornitore statunitense di servizi via cavo (tv, internet, telefonia). A fine maggio Drahi si รจ visto sfuggire di mano all’ultimo l’acquisto di Time Warner Cable, il secondo cable provider Usa, vedendo la sua offerta da 50 miliardi di dollari superata dalla Charter Communications di John Malone. Secondo alcune indiscrezioni, l’offerta attuale per Bouygues migliora di 1 miliardo una di inizio anno, giร  rispedita al mittente. Negli ultimi quindici mesi, Altice รจ uscita dal cono d’ombra spendendo qualcosa come 36 miliardi di euro per lo shopping.

Altice รจ un gruppo che offre servizi via cavo e di telefonia mobile in Francia, Belgio, Israele, Svizzera e Portogallo. L’offerta per Bouygues Telecom verrร  fatta dalla controllata Numericable-Sfr. Come nota il Financial Times, in caso di esito positivo dell’offerta si creerebbe il maggior operatore francese di telefonia mobile. I problemi di Antitrust si potrebbero superare grazie aย Free, il quarto operatore del Paese, che acquisirebbe alcuni asset dal nuovo gigante. Altri aiuti alla trattativa arriverebbero da Orange, che potrebbe assorbire del personale. Si ridurrebbe cosรฌ il numero di competitor dell’industria da quattro a tre: proprio questa presenza parcellizzata, hanno lamentato piรน volte i manager del settore, ha generato ultimamente una guerra dei prezzi che ha impedito alle compagnie di investire nell’infrastruttura. Un panorama simile a quello italiano.