Verso un nuovo sistema di vigilanza delle banche

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 Si avvicina la realizzazione di un sistema del tutto inedito di vigilanza unica sulle banche, fondato tra un livello europeo e una pluralitá di livelli nazionali, particolare nelle sue caratteristiche di governance e di organizzazione. Questa è la nuova sfida e si gioca su un campo per certi versi inesplorato. Così Carmelo Barbagallo, Capo del Dipartimento di Vigilanza Bancaria e Finanziaria di Bankitalia, durante il convegno Luiss “Unione bancaria: istituti, poteri e impatti economici”:

Il processo è avviato; non può escludersi che nel prossimo futuro le esperienze maturate sul campo e le problematiche sollevate dalla prima applicazione del nuovo sistema rendano necessari aggiustamenti, nuove regole, o approfondimenti ulteriori. La Banca d’Italia continuerà a seguire con attenzione questi sviluppi e a mettere le proprie competenze, rafforzate dall’acquisizione di conoscenze sugli altri sistemi bancari, al servizio del processo di integrazione della cultura di vigilanza Ue.

Il progetto di unione bancaria, realizzato a partire dall’esigenza, resa acuta dalla crisi finanziaria, di accelerare il processo di unificazione europea, contempla la nascita dei seguenti elementi:

– vigilanza bancaria europea, il cosiddetto Meccanismo di vigilanza unico-MVU (single supervisory mechanism-SSM);

– un meccanismo di risoluzione delle crisi;

– sistema di assicurazione dei depositi.

Continua Barbagallo:

Affinchè il futuro meccanismo di vigilanza unica sia credibile, è necessario che ci sia fiducia reciproca tra i paesi che vi partecipano. E’ pertanto di vitale importanza che le valutazioni siano condotte con rigore e assicurino piena parità di trattamento alle banche, oggi sottoposte a differenti sistemi contabili e di vigilanza. A tal fine sia la Bce sia le autorità nazionali competenti si sono rivolte a società terze specializzate in analisi del settore bancario (revisori, consulenti, esperti di valutazione delle attività) che affiancheranno i supervisori nell’analisi dei portafogli creditizi e nelle valutazioni delle garanzie sottostanti al fine di verificare l’adeguatezza delle politiche di accantonamento delle banche.

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