1 donna italiana su 2 costretta a rinunce sul lavoro per la famiglia

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In occasione della pubblicazione del dossier “Come Cambia la vita delle donne”, volume curato da Linda Laura Sabbadini, Sara Demofonti e Romina Fraboni, l’Istat fa il punto della situazione sulla condizione lavorativa femminile. 

Dieci milioni di donne italiane fanno rinunce sul lavoro per gli impegni familiari. Lo dicono i dati Istat relativi al 2011.

“Sono poco meno di 10 milioni” – spiega l’istituto – “le donne che nel corso della loro vita, a causa di impegni familiari, per una gravidanza o perché i propri familiari così volevano, hanno rinunciato a lavorare, hanno dovuto interrompere il lavoro, o non hanno potuto accettare un incarico o non hanno potuto investire come avrebbero voluto nel lavoro”.

Si tratta,del “44,1% della popolazione femminile tra 18 e 74 anni“. Tutte accumunate dal fatto di avere “a causa di impegni e responsabilità familiari, per una gravidanza o semplicemente perché i propri familiari così volevano” detto no a un impiego o averlo dovuto lasciare o comunque si sono viste costrette a rifiutare “un incarico lavorativo” o, ancora, “hanno preso, per esempio, congedi con retribuzione parziale, hanno ridotto le ore di lavoro o accettato incarichi di minore importanza”. Tuttavia, quando si è in famiglia, qualche rinuncia su lavoro capita anche agli uomini. “La stessa esperienza è vissuta da un ammontare di uomini pari a meno della metà (poco più di 4 milioni, 19,9% della popolazione maschile della stessa fascia d’età)”. Evidenzia l’Istituto.

Un altro grande cambiamento della società, racconta che oggi, molte donne procurano alla famiglia le entrate economiche maggiori, così come sono aumentate le monogenitore o le donne che vivono sole, tutti nuclei in cui la donna rappresenta ‘obbligatoriamente’ il capofamiglia.

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