Il cyberdiritto ha fatto passi da gigante

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 Il 2012 è stato archiviato, almeno a livello di giurisprudenza tributaria, come un anno cruciale, visto che tutte le Commissioni tributarie del Belpaese, adesso, possono inviare comunicazioni soltanto tramite PEC, cioè sfruttando il canale della Posta Elettronica Certificata che, nella prassi, sostituisce la canonica posta raccomandata.

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A livello normativo, il riferimento, è il decreto del direttore generale delle Finanze del 26 aprile 2012, un documento in cui sono inserite le regole tecniche delle nuove comunicazioni: tutte gli attori del processo tributario, quindi, possono ricevere la comunicazione delle date delle udienze e dei dispositivi delle sentenze stesse, in tempo reale, ovunque, tramite l’indirizzo di posta elettronica certificata.

La PEC è obbligatoria per tutti i professionisti iscritti ad un albo professionale, per le società e per le Pubbliche Amministrazioni,  ma può essere usata anche dai privati cittadini e ci si aspetta una diffusione capillare di questo strumento con il coinvolgimento anche dei dipendenti pubblici.

Attive le comunicazioni tributarie via PEC

Al di là del risparmio di tempo e della semplicità dello strumento, molti hanno fatto i conti in tasca allo Stato, dimostrando che, quand’anche la riforma non era ancora stata compiuta, si poteva far riferimento a ben 800 mila euro risparmiati dallo Stato Italiano. 

Sul quotidiano FiscoOggi sono analizzati tutti gli aspetti tecnici della notifica.

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