Nei primi due mesi del 2014, quasi una chiusura su 4 nel commercio riguarda un negozio di abbigliamento, e crolla in questo ambito la spesa delle famiglie. Saldi e offerte non sono serviti a risollevare la crisi della distribuzione moda in Italia e il bilancio di chiusura delle imprese evidenzia il rosso. Stando alle rilevazioni dell’Osservatorio Confesercenti nei primi due mesi del 2014, il settore ha segnato 3.065 chiusure, e solo 723 nuove aperture. Il saldo risulta negativo di 2.342 unitร .
>ย Commercio al dettaglio in caduta
Nel complesso, il settore ha registrato un calo del numero di imprese attive dell’1,4% su dicembre e del 2,3% sul primo bimestre del 2013. Il dato รจ per tutte le regioni italiane. In Lombardia si รจ avuto il maggior numero di chiusure nel bimestre (277), ma sull’anno il calo maggiore รจ stato registrato in Sardegna, dove le imprese registrate sono diminuite del 3,5% rispetto a febbraio 2013.
>ย Commercio, il 2014 non inizia nel modo migliore
Se lโandamento registrato nel primo bimestre di quest’anno dovesse continuare senza variazioni, a fine anno si ipotizza che le chiusure saranno quasi 18 mila, mentre il saldo negativo giungerร a avvicinarsi a quota 14 mila imprese. La diminuzione del reddito disponibile ha portato a un calo continuo della spesa delle famiglie in questo settore, acutizzatosi durante la crisi. Tra il 2007 e il 2013, i consumi in questo comparto hanno registrato una grave flessione (-15,2%), per un totale di quasi 10 miliardi in meno di consumi. Stando alle rilevazioni dell’Osservatorio Confesercenti, la quota di spesa media mensile rivolta al vestiario dalle famiglie italiane si รจ attestata nel 2012 al 5%.