Situazione critica per i prestiti bancari dell’Eurozona

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 Si chiama crowding out, ossia effetto spiazzamento, quello che si è verificato nel mese di ottobre nei paesi dell’Eurozona. Mentre la crescita della massa monetaria si è attestata su di un +3,9% su base annua e i prestiti bancari per il finanziamento del debito sovrano dei vari stati continuano a salire, i prestiti destinati alle imprese, invece, continuano a scendere, contribuendo a creare maggiori difficoltà di reperimento di liquidi.

Nello specifico, nel mese di ottobre l’offerta di credito bancario ai governi e’ salita dell’8,8% su base annua (+ 0,6% rispetto al mese precedente), mentre nel settore privato la contrazione dei prestiti è stata pari a -0,7% (-0,9% a settembre, che si trasforma in un una contrazione pari a -1,8% su base annua. Tra le cause soprattutto pesa la diminuzione della domanda e le nuove regole adottate dalle banche per la concessione dei prestiti.

Nessuna tipologia di prestito per le imprese è stata risparmiata dalla contrazione. I prestiti per il finanziamento del circolante hanno registrato un -2% su base annua, i prestiti per gli investimenti sono scesi del  -4,4% e anche quelli superiori ai cinque anni hanno registrato registrano una flessione pari a -0,8%.

I prestiti alle famiglie, invece, si trovano in una situazione di sostanziale equilibrio, i mutui per l’acquisto della casa hanno subito un aumento del +1,3% su base annua (+0,7% a settembre), mentre il credito al consumo ha registrato una contrazione dello -0,8%.

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